Mogli, fidanzate, compagne: la sinistra dalla memoria corta pioniera del “familismo”

Il Fatto Quotidiano riporta con dovizia di particolari l'elenco dei vincoli di sangue che intercorrono tra alcuni rappresentanti (e non) del centrodestra.

Per fortuna, ci pensa Il Giornale a riparare a questa dimenticanza. Ed è così che saltano fuori tutti quegli “intrecci di mogli, fidanzate, compagne” che hanno ricevuto un gran mucchio di “ruoli e medaglie all'ombra di questo o quel potente”, molto spesso volutamente celati al grande pubblico. Del resto, bisogna riconoscerlo: per la sinistra il ‘familismo' non è certo una novità, considerando che oramai da anni si prodiga per assegnare questo o quel posto ad amici, amanti e… (citando il titolo di un noto film).

Gli esempi sono variegati, tanto da poter fare un vero e proprio giro d'Italia.          
Partiamo dal Sud, dove otto anni fa il governatore della Regione, Michele Emiliano, promuove come sua portavoce la compagna Elena Laterza, il che, incredibilmente, pare essere “una scelta conforme alle regole di legge e fondata su un curriculum ineccepibile”. Qui, dunque, poco importa che i due condividano lo stesso tetto. O qualcosa di più.            
C'è poi la coppia della sinistra radicale Nicola Fratoianni-Elisabetta Piccolotti, eletta deputata a Lecce nel 2022 e che non manca di ribadire il proprio sdegno nei confronti di chi l'accusa di essere stata favorita, a suon di “Su di me solo fango”. E uno stipendio da qualche migliaio di euro, aggiungeremmo noi.    

NICOLA FRATOIANNI SEGRETARIO SI – ELISABETTA PICCOLOTTI – (Foto: Stefano Carofei – ©Imagoeconomica)

Ci spostiamo a Napoli, dove è la dinastia dei De Luca a fare da padrone. C'è Vincenzo, il più famoso. Ma anche il figlio Piero fa una scalata sociale degna di nota, divenendo dapprima deputato e poi vicecapogruppo del Pd alla Camera, salvo poi tornare a semplice deputato con l'ascesa di Miss Schlein. C'è poi l'altro figlio, Roberto, che va a fare l'assessore al bilancio al comune di Salerno, città in cui, vale la pena ricordare, de Luca senior ha una lunga storia alle spalle.

PIERO DE LUCA VINCENZO DE LUCA – (Foto:Carlo Carino – ©Imagoeconomica)

Si fa tappa anche nella capitale. È qui che Michela Di Biase fa la gavetta come consigliera comunale, approdando in Parlamento nel 2022. Percorso lineare, se non fosse che, casualità, nel 2014 tale Di Biase convola a nozze con un certo Dario Franceschini. Ma guai a parlare di opportunità. La Biase, meglio nota come Lady Franceschini, infatti ritiene tale appellativo “profondamente ingiusto e frutto di una maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro , la loro storia, ma attraverso l'uomo che hanno accanto”. Peccato che il suo uomo sia tra i leader del Pd, partito che, vedi a volte le coincidenze, l'ha portata fino a Montecitorio.

Impossibile poi dimenticarsi della vicepresidenza del Movimento Cinque Stelle, affidata niente meno che ad Enrico, degno erede e nipote di Beppe, che si guarda bene da lasciare il suo impero in mano di altri.            

Per concludere, va fatta una menzione speciale allo scandalo del comune di Allumiere targato PD. Riassumendo la vicenda, nel dicembre del 2020 la Regione Lazio, per rinforzare il proprio organico, attinge alle graduatorie dei concorsi pubblici regionali, autorizzando così l'assunzione di 16 funzionari. Il rankingpiù recente era quello di un concorso svoltosi nel comune di Allumiere, in provincia di Roma, il cuisindaco è Antonio Pasquini, dislocato da tre anni in comando proprio nel Consiglio di Presidenza della Pisana. Il concorso in questione tuttavia era stato inficiato da pratiche scorrette messe in atto dalla commissione esaminatrice, che aveva cambiato i parametri in corso d'opera così da aumentare la platea. È così che nell'elenco delle assunzioni compaiono: due collaboratori di Mauro Buschini, Presidente del Consiglio regionale per cui, come detto, lavora il sindaco di Allumiere, ovvero Matteo Marconi, segretario del Pd di Trevignano Romano e Arianna Bellia, assessora dem di San Cesareo. E ancora, Augusta Morini, assessora piddina di Labico, Paco Fracassa, segretario Pd di Allumiere, un componente del circolo Pd di Frosinone, città di Buschini, e tre militanti dem di Allumiere, Civitavecchia e Roma. Con loro spunta anche un collaboratore di Giuseppe Cangemi, vicepresidente d'Aula leghista. Ma non è finita qui, perché interviene il Comune grillino di Guidonia che con le maestrie del sindaco Michel Barbet assume Marco Palumbo, consigliere del Pd in Campidoglio, presidente della commissione Trasparenza e nell'ufficio di gabinetto di Buschini. Con lui ci sono Matteo Manunta, ex consigliere della Città Metropolitana in quota 5S e collaboratore di Devid Porrello, vicepresidente del Consiglio regionale. Chiudono la lista Massimo D'Orazio, assessore di Isola del Liri e un altro collaboratore di Buschini. Insomma, una lunga, lunghissima lista di amici, parenti, collaboratori che ottengono un posto pubblico grazie ad agganci personali ben mantenuti.       
Fortunatamente però, giustizia è fatta e dopo tre anni la Corte dei Conti condannaAndrea Mori, Elpidio Bucci, Riccardo Rapalli e Valentina De Vietro, a pagare 72.562 euro, in quanto sono loro i dirigenti e i funzionari pubblici che hanno gestito il concorso di Allumiere e permesso la collocazione, illegittima, di questo o quell'altro amico.            

Tutto ciò considerato, fa dunque sorridere che sia proprio chi ha sfruttato le istituzioni per collocare amici, collaboratori e militanti del proprio partito all'interno della pubblica amministrazione a voler impartire una qualche lezione di onestà e trasparenza, accusando molti noti del centrodestra. A partire del ministro Francesco Lollobrigida, cognato del Presidente in quanto marito di sua sorella (oltre che militante ultra-trentennale e cofondatore di ), ma anche di Arianna Meloni, nominata alla guida della Segreteria Politica di Fratelli d'Italia, con delega alle adesioni (e che va specificato, non si tratta affatto di una carica pubblica, ma interna al partito e che poco dovrebbe/potrebbe interessare a chi non ne fa parte). Fino al più recente Rocco Bellantone, oggialla guida dell'Istituto Superiore di Sanità, al posto del Prof. Silvio Brusaferro, che è “cugino di quinto grado da parte dimadre” del Sottosegretario Giovambattista Fazzolari, come confermato da quest'ultimo, ma che, bisognerebbe ricordarlo, ha un profilo di altissimo spessore e un curriculum ineccepibile.  

Come sottolineato da : “Non abbiamo tempo per giocare con loro alla lotta nel fango, perché siamo impegnati a volare alto e a guardare lontano, ai progetti a lungo termine, da costruire mattone dopo mattone. E a dare all'Italia una strategia che non aveva da anni, un orgoglio che aveva dimenticato, una stabilità che è alla base di ogni, vero, cambiamento possibile”.

Del resto, non avrebbe senso portare avanti una battaglia per vincere il premio ‘parentopoli', considerando che è la sinistra, molto più che la destra, a giocare oramai da tempo una partita tutta in famiglia.

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