No al prelievo diretto dai conti degli italiani. Meloni mette in chiaro: “Non si farà”

Nessuna norma che legittima l'Agenzia delle Entrate ad entrare direttamente nei conti correnti degli italiani. Dopo le notizie diffuse ieri, e che comprensibilmente avrebbero generato un diffuso malcontento, a mettere in chiaro le cose è la stessa , che impegnata a Bruxelles nel Consiglio Ue non perde di vista le priorità della Nazione, e interviene in maniera rapida e puntuale per smontare qualsiasi punto nebbioso che possa mistificare quelle che sono le reali intenzioni dell'esecutivo.

“Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio NON C'È la misura che consentirebbe all'Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali”.
Il premier dunque sui suoi social fuga ogni dubbio, rispondendo a tutte quelle notizie che, a posteriori, sembrerebbero essere state diffuse ad hoc da qualche giornale per minare -forse- la tenuta stessa del Governo.

A smentire il ‘nuovo' ruolo dell'ADE interviene anche una Nota di Palazzo Chigi, nella quale si legge: “La notizia secondo la quale in legge di bilancio sarebbe presente una misura che consentirebbe all'Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento.”

E sempre la stessa fonte aggiunge: “La legge di bilancio in coerenza con la delega fiscale approvata dal Parlamento e con la linea di fermezza nel contrasto all'evasione fiscale seguita dal Governo, si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d'importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale. Qualunque iniziativa di questo Governo in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy, in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino”.

Sembra dunque che su questo -e forse anche su altro- ci sarà molto da lavorare, fino a quando il testo della Legge di Bilancio non sarà definitivamente concluso. Una sfida che si prospetta ancora più complessa per il Governo, non solo per le materie delicate che deve trattare, ma complice anche una certa stampa che pare non fare altro se non gettare ulteriore confusione e scompiglio in una situazione già di per sé non semplice da affrontare.

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