Il patron di Tesla, X e altro, Elon Musk, riesce spesso a far parlare molto di sé dopo ogni sua dichiarazione e le sue parole fanno il giro del mondo alla velocità della luce. Egli preferisce un linguaggio diretto e semplice alle sfumature della diplomazia, e probabilmente sarà anche per questo che va d’accordo con il presidente USA Donald Trump, un’altra figura americana e mondiale che parla in modo schietto. D’ora in poi, gli interventi di Musk saranno ancora più oggetto di attenzione mediatica perché il magnate, dopo aver contribuito alla campagna elettorale e alla vittoria di Trump, occuperà un ruolo nella nuova Amministrazione repubblicana. Il presidente lo vuole a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa. Hanno senz’altro destabilizzato le sue frasi riferite ai giudici italiani, quelli, per intenderci, che stanno provando a boicottare le politiche del Governo Meloni sul contrasto alla immigrazione clandestina e l’utilizzo dei centri di accoglienza aperti in Albania. Il medesimo scalpore è stato suscitato dall’opinione che Elon Musk ha a proposito della Organizzazione non governativa Sea Watch, che ha avuto parecchio a che fare con l’Italia e che l’Amministratore delegato di Tesla considera criminale. Per quanto riguarda le toghe politicizzate del nostro Paese, Musk ritiene, senza troppi contorsionismi verbali, che esse debbano essere cacciate, che debbano essere allontanate dalle loro funzioni in quanto fautrici di un’autocrazia interna allo Stato italiano la quale cerca di minare il percorso di un governo democraticamente eletto. Tali esternazioni hanno costretto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a reagire e a fare presente a Elon Musk che l’Italia sa badare a sé stessa e non necessita di ammonimenti spediti dall’estero. Il Governo, tramite il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giovanbattista Fazzolari, rispetta e fa proprie le considerazioni di Mattarella. Il numero uno di Tesla e X, pur rivendicando il diritto ad esprimere opinioni come chiunque altro, ha replicato al Capo dello Stato con riguardo e dicendosi intenzionato ad incontrare il Presidente della Repubblica italiana al più presto. Nel merito, Musk ha evidenziato aspetti che qui in Italia conosciamo purtroppo bene e sono reali al mille per mille, dai giudici che si sostituiscono ad una opposizione parlamentare composta da buoni a nulla, che, per carità, non sono da mandare via, come afferma l’uomo d’affari con il suo stile privo di filtri, ma meritano senza dubbio di essere ricondotti al loro vero ruolo che non è politico, alle ONG, le quali, se non sono proprio criminali, si pongono comunque frequentemente fuori dalla legalità, sfidando le leggi degli Stati in materia di immigrazione, in particolare quelle dello Stato italiano, e organizzando scambi di esseri umani con le bande delinquenziali di scafisti. Ma nel metodo, Elon Musk, visto che non è un piccolo e sconosciuto imprenditore dell’America rurale e fra poco parteciperà pure al governo degli Stati Uniti d’America, si è reso protagonista di una interferenza che ha obbligato persino il Governo di Giorgia Meloni, che ha un’ottima relazione con il fondatore di Tesla e prossimamente si avvarrà di importanti sinergie sia con lui che con il presidente Trump, a mettere qualche puntino sulle i. Certo, come ha precisato anche Fazzolari, l’Italia, pur con tutta l’amicizia per Elon Musk, non ha bisogno di suoi interventi a gamba tesa, tuttavia, per il bene di questa Nazione non si può procedere con due pesi e due misure e occorre denunciare tutte le interferenze indebite che si muovono ai danni della politica e di chi governa. I magistrati che interpretano la legge a fini di parte e non la applicano così com’è, compiono una intrusione in un campo che non è il loro. Lo Stato è retto da più poteri e se uno di questi oltrepassa i propri confini inquina in automatico la vita democratica. Le ingerenze illegittime arrivano quindi dall’interno dello Stato o giungono da fuori, e non ci riferiamo a Elon Musk del quale abbiamo già ampiamente scritto. Le ONG, Sea Watch e simili, promuovono un continuo e deliberato sabotaggio delle norme italiane e della sicurezza ai confini della Penisola, e appartengono o vengono finanziate da gruppi e conventicole situati al di fuori dell’Italia.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare (l’Atlantico in questo caso). Musk “dice” le ONG “fanno”.
Preoccupiamoci di chi “fa” controlegge piuttosto di chi dice “toghe anticostituzionali”; ha detto la verità.
Ben vengano gli investimenti che favoriscono la ripresa economica, ma personalmente non ho simpatie per Musk: è un oppiomane che se frega dei divieti. Rappresenta il liberismo che vuole asservire lo Stato e ridimensionarlo. In generale, penso che questi imprenditori tecnologici sono diventati troppo potenti e in grado di condizionare le nazioni: vi sembrerà contraddittorio quello che scrivo, dal momento che uso una tastiera, ma – se ci guardiamo attorno – vediamo persone di ogni età con gli occhi fissi sugli schermi!