Una donna di 61 anni del Nebraska ha dato alla luce la propria nipotina. Cecil Eldge ha voluto fare questo “regalo speciale” a suo figlio e al marito di lui affinché i due potessero avere un figlio tutto loro.
Secondo un comunicato del Nebraska Medical Center, la donna è servita come surrogato gestionale per il figlio, Matthew Eldge, e per il marito di lui, Elliot Doughrty, crescendo per nove mesi il loro bambino dentro di sé. “Non ho avuto nemmeno un momento di esitazione”, ha detto la nonna-mamma, aggiungendo: ”è stato un istinto naturale. “
Come racconta lei stessa sulla sua pagina Facebook, quando ha scoperto il grande desiderio di suo figlio Matthew e del marito Elliot di avere un bimbo, le è subito venuta in mente la possibilità di offrire il suo utero anche se la sua età avanzata e la menopausa che aveva avuto decine di anni prima le facevano immaginare che non ci fossero speranze. Anche il figlio e suo marito, davanti all’offerta di Cecile, avevano non pochi dubbi che il progetto potesse andare in porto. A quel punto, però, non restava altro che parlarne con i medici.
Così, prima di decidere se Cecile fosse una possibile madre surrogata per il figlio di suo figlio, cioè per quello che in pratica sarebbe stato suo nipote, la donna ha dovuto sottoporsi a tanti accertamenti medici. Una volta stabilito che Cecile era compatibile con l’operazione, la sorella di Elliot ha donato l’ovulo che è stato fecondato dallo sperma di Matthew. Quindi, un’altra persona ha arricchito l’originario terzetto: la donatrice dell’ovulo, anche lei una parente.
E’ stato così che il 25 marzo scorso, Cecile Eldge, suo figlio, il marito di lui e la sorella di quest’ultimo, hanno dato il benvenuto a Uma Louise Dougherty-Eledge, venuta al mondo al a Nebraska Medical Center di Omaha. Una bella bambina sana del peso più o meno di 2,8 chilogrammi.
“Siamo grati alla capacità indiscussa del team medico che ha seguito sia la gravidanza che il parto, e anche per la fortuna che è sempre necessaria per il buon fine di ogni progetto. Adesso non ci resta che ringraziare per avere qui con noi Uma e la sua grande nonna. Mio marito e io, per ora ci rilassiamo e ci godiamo questo momento”, ha detto Matthew Eldge annunciando la nascita.
Da sottolineare che Uma è venuta al mondo senza la necessità del taglio cesareo che l’equipe medica aveva preventivato. Il Dottor Ramzy Nakad, coordinatore della squadra che ha lavorato per far nasce Uma, ha detto che casi come quello di Cecile ce ne sono già stati altri, ma che sono comunque molto rari.
Resta ora da stabilire quanto ci sia di etico in tutto ciò. Dal nostro punto di vista, ben poco. Certo, non può non fare piacere che una nuova vita sia tra noi, e auguriamo ad Uma tutto il bene del mondo, adesso e sempre, ma non possiamo non sottolineare l’assurdità che c’è in tutta questa storia. Un figlio è sì un grande dono, ma non “un regalo” come quelli che si ricevono a Natale. Forzare la situazione per soddisfare il proprio egoismo, non sembra l’atto amorevole di un genitore. E qui è stato fatto di tutto. Da una nonna che si trasforma in madre di sua nipote, così come una zia, anche lei madre della figlia di suo fratello, che è lei la donatrice dell’ovulo. Ma anche la sorella del padre. E il figlio di Cecile, che insemina l’ovulo della sorella di suo marito – maschio come lui – da impiantare nell’utero di sua madre che sarà anche la madre di sua figlia e contemporaneamente la nonna.
Difficile anche da raccontare, figuriamoci da giustificare. E se questo vuol dire essere retrogradi, pazienza, vuol dire che lo siamo.