“Nella notte tra il 4 e 5 ottobre di ottant’anni fa, veniva atrocemente seviziata e oltraggiata una ventitrenne istriana. Norma Cossetto è il suo nome. È e non era perché la memoria di quella tragedia si rinnovella in un eterno presente che ancora oggi ci fa male. Ci fa male perché con lei è venuto allo scoperto il disegno criminale del Maresciallo Tito nella persecuzione degli italiani in Istria e Dalmazia. Ci fa male perché con la sua uccisione i sedicenti combattenti per la libertà, in realtà criminali con la stella rossa, cominciarono la brutale pratica dell’infoibamento. Ci fa male perché cominciò allora l’esodo degli italiani dalle terre del confine orientale, costretti ad abbandonare le loro case, le loro famiglie, la loro terra per trovare rifugio in Italia. Norma poteva essere una di noi. Una ragazza di oggi, indipendente, solare, piena d’interessi che non ha goduto del privilegio di invecchiare. Solo quando la Repubblica Italiana ritirerà la medaglia al valore civile conferita dal presidente Saragat al Maresciallo Tito potremo finalmente dire che un risarcimento- simbolico- è appena cominciato”.
È quanto scrive sulla bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.