Nuove armi per combattere la corruzione: la sfida lanciata dal ministro Nordio 

La corruzione cambia pelle e le istituzioni devono adeguarsi per combatterla. È questo il monito lanciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenuto in videocollegamento al convegno “L’impegno della politica estera italiana nel contrasto alla corruzione e al crimine organizzato transnazionale”, organizzato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il ministero dell’Interno e il ministero della Giustizia, in occasione della Giornata internazionale contro la Corruzione. 

Nordio ha descritto  l’evoluzione di un fenomeno che non solo persiste, ma si trasforma. “La corruzione oggi ha due volti – ha dichiarato il Ministro – quella interna, finalizzata al vantaggio personale o al finanziamento occulto dei partiti, e quella transnazionale, spesso mascherata da interesse di Stato”. Un quadro complesso da gestire, che richiede risposte nuove e più efficaci.

“È un reato che si consuma nell’ombra”, in cui entrambi i protagonisti – corruttore e corrotto – hanno un interesse comune a nascondere il crimine. Questo rende difficile scardinare il sistema, in quanto la collaborazione con le parti risulta quasi impossibile. Se la corruzione “interna” è già complicata da perseguire, quella “transnazionale” alza ulteriormente l’asticella della difficoltà.

Con la globalizzazione, il modo in cui agisce la corruzione si è evoluto: “I pagamenti non avvengono più in contanti, ma tramite transazioni internazionali – ha spiegato Nordio – e per queste operazioni le organizzazioni criminali utilizzano canali informatici, piattaforme criptate e, domani, anche l’intelligenza artificiale”. Un panorama inquietante, che spinge a rivedere con urgenza le strategie di contrasto.

Nordio ricorda la lezione di Falcone

La lezione di Giovanni Falcone, “follow the money” (segui il denaro), è più attuale che mai, ma oggi il denaro non viaggia più nelle valigette, bensì attraverso piattaforme digitali e criptovalute. Il rischio, ha avvertito Nordio, è di trovarsi “se non indifesi, almeno provvisoriamente impreparati”. La sfida, dunque, è dotarsi di strumenti all’avanguardia e competenze specifiche per tracciare le operazioni finanziarie internazionali e identificare i responsabili.

Se la criminalità evolve le sue tecniche, anche lo Stato deve innovare i suoi strumenti. Questo è il monito lanciato da Nordio. La lotta alla corruzione richiede nuove armi: intelligenza artificiale, monitoraggio delle transazioni e strumenti tecnologici avanzati per difendere Stato e cittadini.

In un contesto sempre più complesso, serve meno burocrazia e più strumenti operativi. E su questo punto, il ministro Nordio ha aperto una strada che non può essere ignorata. 

Colosimo: Un Patto Atlantico contro mafia e corruzione 

Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, nel suo intervento ha lanciato “un ‘Patto Atlantico’ per la lotta alla mafia e alla corruzione, un partenariato strategico che faccia da sponda politica e sostegno alle varie iniziative di collaborazione che già l’autorità giudiziaria e, in particolare la Dna, ha avviato con le procure dei Paesi latino-americani”. Serve una ‘’cooperazione politica’’ e “una efficace cooperazione già a livello di intelligence antimafia con i Paesi latino-americani. Per combattere le mafie oggi, sempre più transnazionali e tecnologiche, non c’è altra via che investire sulla cooperazione orizzontale e verticale in Italia a e soprattutto fuori, ma da sola la cooperazione giudiziaria non basta’’. Ha concluso Chiara Colosimo.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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