Nutriscore, Governo Meloni ribadisce il no: salute e consapevolezza vengono prima degli interessi economici

Una delle priorità per l’Italia è quella di valorizzare e tutelare il settore agroalimentare, leva portante della nostra economia e bandiera del Made in Italy nel mondo.

Il cibo italiano presenta una qualità ineguagliabile e il suo valore deve essere protetto anche a livello europeo e internazionale.

Per questo motivo è da tempo che Fratelli d’Italia è contrario a sistemi di etichettatura del cibo a semaforo come il Nutriscore.

Il tema sulle etichette dei cibi è tornato sotto i riflettori dell’attenzione mediatica negli scorsi giorni, tanto che la trasmissione Report ha dedicato particolare attenzione alla questione nella puntata del 15 maggio.

La visione che è stata fornita è stata però “parziale e non condivisibile”.

Questo è quanto riportato da una nota di Palazzo Chigi del 16 maggio, pubblicata al fine di sottolineare come le informazioni su una tematica tanto delicata debbano essere necessariamente chiare e trasparenti, perché l’argomento non può e non deve essere trattato in maniera schierata, essendo una materia riguardante la salute di tutti i cittadini.

La nota summenzionata riporta che: “Il Governo italiano intende garantire la salute dei cittadini e la tutela dei consumatori nell’acquisto dei generi alimentari. Per questo motivo, ha elaborato una proposta di sistema di etichettatura delle confezioni che mira a informare in modo appropriato il consumatore circa le caratteristiche nutrizionali del prodotto, in relazione alle esigenze della salute di ciascuno, sulla base dei dati scientifici.”

Il sistema proposto, “in linea con i precedenti Governi della nostra Nazione”, come sottolineato da Palazzo Chigi, “si propone come alternativo rispetto a sistemi, come il Nutriscore elaborato in alcuni Stati esteri, che mirano a orientare le scelte del consumatore tramite semafori, gradazioni di colore e punteggi”.

L’approccio della proposta vuole essere di tipo informativo piuttosto che direttivo, volendo fornire delle informazioni nutrizionali basate su fattori complessivi del prodotto, in modo che possano rendere il consumatore consapevole a 360°, incoraggiando comportamenti da adottare piuttosto che comportamenti da evitare. Un approccio dunque decisamente più positivo rispetto a quella catalogazione a semaforo prevista con il Nutriscore.

Occorre anche ricordare come il Nutriscore non è stato appoggiato da diverse associazioni autorevoli quali Codacons, Coldiretti e Federalimentare. Oltre a ciò, non solo attraverso questo sistema si forniscono informazioni distorte, ma si mette in pericolo anche la stessa produzione italiana, condannando prodotti di altissima qualità, riconosciuti come eccellenza mondiale, quali ad esempio l’olio d’oliva e il parmigiano reggiano, relegandoli in una zona off-limits. Il che appare piuttosto singolare se si considera che a prodotti surgelati (decisamente meno salutari) viene invece dato il via libera, spacciandoli come sostenibili per la salute.

“Tali sistemi, infatti, si fondano su algoritmi non sufficientemente trasparenti, facilmente influenzabili per interessi economici e comunque basati su parametri valutativi limitati e spesso inappropriati. Inoltre, non sussistono dimostrazioni scientifiche concrete circa l’idoneità di questi sistemi a educare le abitudini alimentari dei consumatori con effetti benefici sulla loro salute”, continua la nota.

Il governo ritiene che nessun prodotto, se assunto con moderazione, sia dannoso per la salute e che quindi, allo stesso modo, l’abuso di qualsiasi alimento possa determinare conseguenze negative. Per questo motivo è fondamentale incoraggiare degli stili di vita sani e salutari, piuttosto che censurare alcuni alimenti, in maniera consapevole e per il preciso scopo di orientare i consumi in un senso piuttosto che in un altro.

Il benessere e la salute della popolazione devono prescindere dalla convenienza politica ed economica e le informazioni sul tema non devono subire mistificazioni da parte di nessuno, ma devono aiutare i cittadini ad essere più consapevoli di ciò che mangiano, senza renderli schiavi di una etichettatura minacciosa. Esattamente questo è il lavoro che il governo sta portando avanti e ha colto l’occasione per ribadirlo perché tutti, cittadini e consumatori, si sentano protetti e tutelati, perché la salute va ben oltre la visione partitica.

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