Aprile dolce dormire. Sì, ma non per il mercato del lavoro italiano. Occupazione in costante aumento, disoccupazione in costante calo, e così pure la precarietà e il gender gap (anche se ancora abbastanza elevato). I dati rilasciati dall’Istat con riferimento al mese di aprile sono straordinari per l’Italia. Le buone notizie, anzi ottime, anzi storiche, sono due in particolare: l’occupazione è ancora record, avendo raggiunto un livello mai conosciuto prima; la disoccupazione è la più bassa degli ultimi 15 anni, avendo eguagliato i livelli del 2008, quando la maggioranza degli italiani non sapevano cosa fosse la Lehman and Brothers, non aveva idea di una possibile crisi dell’Euro, non aveva mai sentito la parola “covid” e sembravano scorrere buoni rapporti tra Stati Uniti e Russia. Insomma, l’Italia, grazie al Governo Meloni, sta ritornando a quei livelli conosciuti prima delle più importanti crisi degli ultimi anni.
Risultati storici
Lo si dice con cognizione di causa, dati alla mano. Lo abbiamo già annunciato ieri: la disoccupazione è scesa finalmente sotto la soglia del 7%, un 6,9% che mancava dal dicembre 2008. Da marzo ad aprile il tasso è calato dello 0,2%, corrispondente a circa 55mila unità. Abbiamo già superato la Francia e ci stiamo gradualmente avvicinando a quel 6,4% che è la media dell’area Euro del tasso di disoccupazione e al 6%, che invece è il livello medio dell’Unione europea. Resta stabile anche la disoccupazione giovanile, un 20,2% che non si registrava, anche questo, dal febbraio 2008. Un livello, tuttavia, ancora lontano da quelli delle grandi potenze europee.
L’altra buona notizia, come detto, riguarda l’occupazione. In un solo mese, l’Istat ha registrato un aumento di 84mila unità in più, di cui 64mila sono donne. In un anno, da aprile 2023 ad aprile 2024, i nuovi occupati sono stati 516mila. E tra questi, 444mila sono contratti stabili, a tempo indeterminato. Una crescita che ha portato il tasso di occupazione a salire al 62,3%, l’ennesimo valore record raggiunto in questo anno e mezzo di Governo Meloni. Gli occupati italiani sono quasi 24 milioni, di cui 16 milioni sono a tempo indeterminato, 3 milioni a termine e 5 milioni gli autonomi. In un anno, quelli a termine sono scesi di 82 mila unità, gli indipendenti sono cresciuti di 154mila unità.
Le politiche del Governo Meloni funzionano
Sono numeri che inorgogliscono il governo e la maggioranza, soprattutto dopo le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, rinchiuso nelle sue barriere ideologiche: “Il tasso di occupazione? Sono tutte balle”, ha detto in più occasioni. Per Marina Calderone, ministro del Lavoro, si tratta di “una bella notizia. Sono incoraggianti i numeri sui giovani under 25 e le donne, che costituiscono i target prioritari delle nostre politiche attive”. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, ha invece asserito che “le efficaci politiche e le riforme strutturali messe in campo dal governo Meloni stanno producendo i risultati sperati, riconsegnando ai cittadini la dignità di una occupazione e, quindi, la prospettiva di un futuro più sereno. Questa è la prova che se gli italiani vengono messi in condizione di alzarsi dal divano, il lavoro lo cercano e lo trovano. Questi dati, diffusi oggi dall’Istat, rappresentano anche un incoraggiamento per continuare su questa strada di crescita e sviluppo. Grazie al governo Meloni, l’Italia può guardare al futuro con ottimismo e fiducia, consapevole che – ha concluso Foti – le basi per una crescita solida e inclusiva sono state gettate”.