Occupazione record e potere d’acquisto in aumento: l’economia italiana è in salute

L’economia italiana è assolutamente in salute. Lo è ormai da due anni, da quando è riuscita a reggere con forza alla dilagante inflazione che si abbatteva su tutta Europa e alla conseguente stagnazione, anche e soprattutto industriale, in cui si ritrova impantanata, ad esempio, la Germania. Le famiglie spendono e risparmiano, i conti pubblici vengono consolidati, i vincoli europei vengono rispettati, sia in quanto a rispetto delle clausole sia per il rispetto delle scadenze di consegna. E questo piace a Bruxelles, ma soprattutto fa bene ai cittadini e all’Italia.

L’Istat ha snocciolato i dati sul terzo trimestre del 2024 in merito ai conti delle Pubbliche amministrazioni: il loro indebitamento netto è sceso al 2,3%, in calo di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno. E malgrado questi risultati, dettati dai vincoli di finanza pubblica dettati proprio dall’Unione europea, il reddito disponibile delle famiglie è tornato a crescere dello 0,6% nel trimestre di riferimento, portando a un aumento dei consumi dell’1,6%. E dunque il potere d’acquisto, aumentato dello 0,4%.

Numeri certamente positivi, che trovano appoggio in altri dati fondamentali per il Paese, come ad esempio il calo dello spread, che ormai da mesi si aggira intorno ai 110 punti e che ieri è stato registrato a 116. Niente male, soprattutto se si pensa che quando il governo si insediò i punti superavano i 200. Un calo che, secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, porterà circa 17 miliardi di risparmi per i prossimi cinque anni. E poi ci sarebbero ancora tanti dati da analizzare, come quelli sull’occupazione, mai così alta in Italia – come piace dire alla premier Giorgia Meloni – “dai tempi di Garibaldi”. 62,5%: record storico per l’Italia. Poi la disoccupazione, scesa sotto il 6%, mai così bassa dal 2007, prima ancora del fallimento della Lehman Brothers, prima insomma che l’Occidente fosse invaso da una pesante crisi che perdura tutt’oggi, aggravata dall’indebolimento dell’euro, dalla pandemia e dalle guerre. E ancora il Pil, che cresce a ottimi ritmi, meglio della media europea. Infine, tra i risultati più inattesi, c’è il miglioramento delle agenzie di rating nei confronti dell’Italia, agenzie mai troppo buone con il nostro Paese. Risultato probabilmente figlio di una stabilità rara per la nostra Nazione, di una responsabilità tale per cui i soldi non vengono più – ancora secondo una locuzione spesso usata dalla premier – “gettati dalla finestra”.

Meloni: “Fiera dei risultati. Dobbiamo fare di più”

Ripercorre tutte queste tappe il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tramite un post su Facebook: “Vado fiera dei dati sull’economia. Abbiamo il tasso di occupazione più alto dalla Spedizione dei Mille e il tasso di disoccupazione più basso da quando è stato lanciato il primo iPhone. Gli ultimi dati Istat relativi al terzo trimestre 2024 hanno confermato questa tendenza, e ci dicono che il tasso di occupazione è arrivato al 62,4% e che la disoccupazione continua a calare, con una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. E sono particolarmente orgogliosa del fatto che, sotto il primo governo guidato da una donna, il tasso di occupazione femminile sia il più alto di sempre e che per la prima volta abbiamo superato il tetto dei dieci milioni di donne lavoratrici”. Altro risultato che alla sinistra dà un po’ di fastidio. Ancora la premier parla di “una grandissima e ritrovata fiducia da parte degli investitori e dei mercati nei confronti del Sistema Italia. Abbiamo registrato il record nella richiesta per i nostri titoli di Stato, lo spread è nettamente inferiore rispetto a quando ci siamo insediati, la Borsa Italiana ha toccato il record e le agenzie di rating hanno migliorato il loro giudizio. Quelli che qualcuno sperava fossero i punti deboli di questo governo sono diventati dei punti di forza. Certo, questo non significa che in Italia vada tutto bene e che la totalità dei problemi sia stata risolta, ma l’inversione di rotta c’è. Detto ciò, sono comunque convinta che dobbiamo e possiamo fare sempre di più e meglio”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Leggi anche

Articoli correlati