“Dodici anni di abbandono ad un uso illegittimo e al di là delle regole civili. Dodici anni di attività, da spettacoli musicali, ad assemblee politiche, fino ad eventi enogastronomici, organizzati sfruttando forniture di elettricità, gas ed acqua del cui pagamento si ignora l’ammontare e, soprattutto, da quale società o ente sia stato o meno saldato. Quest’ultimo è un elemento sostanziale perché, in caso non fosse stato corrisposto il saldo, esisterebbe il rischio concreto di danno erariale. La cosiddetta Casa Rossa Occupata è una ex casa cantoniera di proprietà di Anas a Montignoso. Si ignora se siano mai esistite le autorizzazioni sanitarie per la somministrazione di cibi e bevande per le sagre e, in particolare, se il contributo dovuto alla Siae per gli eventi musicali sia mai stato corrisposto, come fanno invece tutte le realtà che organizzano concerti o spettacoli, pagando di tasca propria e rispettando, così, le regole. Si tratta di un lungo elenco di norme che, ad oggi, temiamo che alla Casa Rossa siano state regolarmente aggirate dagli occupanti. Per questo, in attesa dello sgombero e delle eventuali azioni che intenderà portare a termine Anas, ho presentato un’interrogazione ai ministri degli Interni Matteo Piantedosi, a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e al ministro della Cultura Alessandro Giuli, per quanto di competenza. Per Fratelli d’Italia la convivenza civile in una comunità e l’aggregazione nel rispetto delle regole sono valori sociali aggiunti, da tutelare e promuovere. Ci batteremo quindi affinché l’illegalità che invece caratterizza, da troppo tempo, la Casa Rossa di Montignoso, non sia più la norma”.
Lo scrive, in una nota, il deputato apuano e capogruppo della commissione Cultura di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese.