“Avevamo dichiarato il nostro sgomento nell’apprendere che Gabriele Natale Hjorth, il pericoloso assassino del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, condannato a 11 anni e 4 mesi, era andato ai domiciliari nella casa della nonna nell’amena località balneare di Fregene, sia pure con un braccialetto elettronico. Apprendiamo con sollievo, invece, che la Procura di Roma, con un diverso grado di buon senso, ha presentato appello al tribunale del riesame contro la decisione dei domiciliari emessa dalla corte di Assise di Appello. Credo che la certezza della pena debba essere uno dei pilastri del nostro diritto e che chi si macchia di un delitto debba scontare gli anni di condanna in carcere, fosse solo per rispetto dei familiari di un giovane a cui è stata tolta la vita”.
Lo ha detto Riccardo De Corato, vicepresidente in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, di Fratelli d’Italia.