Un monito che farà discutere, quello secondo cui i prigionieri dell’Isis vanno “processati o rimessi in libertà”. Così infatti, l’allarme lanciato dal capo dell’Agenzia Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet.
Secondo le stime ci sono quasi 55.000 persone, tra gli ex terroristi dello Stato islamico e loro familiari, anche bambini, nei centri di detenzione in Siria e Iraq.
Tra loro migliaia di stranieri, secondo quanto scrive la Bbc. I Paesi d’origine hanno la responsabilità dei propri cittadini e devono farli rientrare se non incriminati, ha detto Bachelet.
La maggioranza delle persone catturate è di nazionalità irachena e siriana, ma tra loro ci sono anche migliaia di sospetti foreign fighters da 50 Paesi nel mondo.