Dopo l’approvazione in Ungheria della legge che conferisce poteri speciali al governo di Orban, come abbiamo già raccontato, si è abbattuta una tempesta mediatica da parte della sinistra italiana, ma anche da parte delle anime belle del PPE. Le reazioni scomposte sono state varie. La sinistra italiana ha gridato alla deriva autoritaria, a partire dal Pd che – per bocca della Quartapelle – per colpire Orban invita a negare gli aiuti al popolo ungherese per contrastare il virus (restiamo umani sì, ma solo quando fa comodo), ad arrivare a Renzi che lo vorrebbe fuori dalla Ue.
Il resto della Ue non è stata da meno: per l’irlandese del Ppe Sean Kelly, del Fine Gael, dall’Ungheria “arrivano notizie molto preoccupanti. I diritti fondamentali sono essenziali, anche in tempo di crisi. Difendere la democrazia è fondamentale”; “L’Ungheria ha approvato la legge che consente al governo Orban di governare per decreto senza limiti di tempo. Questa è una svolta pericolosa rispetto agli standard democratici e dà carta bianca” al premier ungherese, così in un tweet il gruppo dei Verdi al Parlamento Ue; per il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento Ue, invece, Orban smantella la democrazia con la scusa del Covid19; mentre i conservatori danesi, anche loro nel PPE, per bocca dell’eurodeputata Weiss scrive una lettera a Tusk e Weber per espellere Orban dal Ppe; invece per il Presidente del Pse, Sergei Stanishev: “Viktor Orban è un recidivo quando si tratta di minare la democrazia. E’ riuscito a garantirsi ciò che ha sempre sognato: poteri ampi e ancora meno responsabilità”; condanna generale e inappellabile anche dai leader della Cd&V e dalla CdH in Belgio, di Top 09 in Repubblica ceca, del Partito della Coalizione Nazionale in Finlandia, da Nuova Democrazia in Grecia, dai Cristiano Democratici in Lituania, dal CSV in Lussemburgo, dalla CDA in Olanda, da SPOLU in Slovacchia, dai Cristiano Democratici e dal Partito dei Moderati in Svezia, dal Partito Conservatore in Norvegia, i quali firmano tutti una lettera indirizzata a Donald Tusk per chiedere l’espulsione del Fidesz di Viktor Orban dalla più grande famiglia politica dell’Ue.
Lievemente più attendista, ma comunque velatamente ammonitoria, la posizione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “È di massima importanza che le misure d’emergenza non siano a spese dei nostri principi e valori fondamentali” e “La Commissione europea monitorerà da vicino, in spirito di collaborazione, l’applicazione delle misure d’emergenza in tutti gli Stati membri”, si dichiara in ogni caso “particolarmente preoccupata” per la situazione in Ungheria.
Ecco di seguito il testo della missiva mandata da Orban al segretario generale del PPE.
Sig. Antonio Lòpez-Istùriz White
Segretario Generale del Partito Popolare Europeo
Bruxelles
Budapest, 3 aprile 2020
Caro Sig. Segretario Generale,
il nostro mondo si è decisamente capovolto. Noi, primi ministri e leader di tutto il mondo, stiamo concentrando le energie per prendere decisioni in tempi rapidi ed in maniera incisiva al fine di poter salvare vite e proteggere la salute e la sicurezza dei nostri concittadini. Mi viene difficile immaginare che chiunque di noi possa avere tempo per fantasie in merito alle intenzioni degli altri paesi. Ciò mi sembra essere un lusso costoso in questi giorni.
Con tutto il dovuto rispetto, io non ho tempo per questo! Sono pronto a discutere ogni questione una volta terminata questa pandemia. Ma fino ad allora, dedicherò tutto il mio tempo esclusivamente al tentativo di salvare le vite degli ungheresi, e alla preparazione di misure per la ripresa sociale ed economica del paese, secondo i dettami della nostra Costituzione.
Suggerisco a noi tutti di fare lo stesso nei propri rispettivi paesi.
Sinceramente Suo,
ORBAN Viktor