“Chi ha la sfortuna di dover assistere un familiare con una disabilità grave, al punto da essere tutelato dalla legge 104, spesso deve fare i salti mortali per essere presente fisicamente e mentalmente sul luogo di lavoro e spesso, purtroppo, deve subire il chiacchiericcio odioso quanto miserabile di chi, nella sua condizione di ignoranza e di presunta superiorità, non perdendo occasione per tacere, lo dipinge come uno scansafatiche”. Lo afferma Francesco Palese, segretario del sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.
“È grave – continua – quando questo chiacchiericcio viene addirittura amplificato dai media al punto da costringere la persona interessata a svelare pubblicamente fatti privatissimi.
La lettera della collega Antonella Giuli, alla quale va la mia solidarietà, che estendo a tutti i genitori nella stessa condizione, impone una riflessione che non può lasciare il Servizio Pubblico indifferente. C’è tanta ignoranza e anche troppa arroganza. L’informazione può e deve fare la sua parte per superare le barriere mentali”.