“Panoptikon – Il destino è scegliere

Il fumetto Panoptikon (Editions Clair de Lune), opera in due tomi dello scrittore e giornalista Camillo Bosco e dell’illustratore Salvatore Nobile, sviluppa una storia sospesa tra passato e futuro: una comunità di monaci, di sapienti, chiamata a custodire e a preservare il presente, scrutando l’orizzonte degli eventi, avvalendosi di strumenti tecnologici fantascientifici. La vicenda si sviluppa tra delitti misteriosi, tentazioni primordiali, nutrendo nell’intimo un desiderio antico, tanto terribile quanto vitale, cioè il sogno, o l’incubo, di colmare la distanza tra volontà e possibilità, tra libertà e sicurezza, tra fede e conoscenza.

La prima parte dell’opera è ricca di dialoghi lunghi e curati, di presentazioni e caratterizzazioni minuziose dei personaggi. Il ritmo narrativo è volutamente lento: i luoghi e i tempi del racconto (la vita nel monastero scandita dalle sue regole, dalle sue consuetudini) sono abitati e stimolati dall’esperienza del limite, dalla presenza di un non detto che non si lascia nominare. Un residuo di senso inarrivabile, frustrante e incomprensibile, che spinge la ragione e l’etica allo scontro (dialettico e corporeo). Un duello alimentato dalle differenti considerazioni circa l’opportunità o meno del percorso compiuto, generando fratture, rivalità e rancori, in seno a una comunità dilaniata da incomprensioni e insofferenze reciproche. 

La crisi delle certezze e delle coscienze smuove le membra e le menti intorpidite, spingendo l’uomo alla ricerca di sé, lungo corridoi ignoti, tra pigmenti e parole da decifrare, da accordare, da ascoltare e da gustare. Un’ascesa dolorosa e faticosa, una vetta da raggiungere sacrificando ideali e convinzioni, lasciandosi attirare verso un nuovo inizio. 

La seconda parte del fumetto rigetta contorni e perimetri angusti, il tempo si dilata e gli spazi si confondono. I silenzi si fanno insistenti e significativi, mentre il passo dei protagonisti attraversa tavole di onirica bellezza. Il sapere agognato sembra, infine, a portata di mano, raggiunto dopo infinite peripezie, ma ogni conquista esige un sacrificio, un tributo.  

Un’opera che ci ricorda come il destino ultimo dell’uomo sia quello della scelta, responsabilità da assumersi sempre individualmente, opportunità e condanna nel medesimo istante.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Luca Bugada
Luca Bugada
Luca Bugada, dottore magistrale in filosofia e in scienze storiche, insegnante, collabora con diverse testate giornalistiche e scientifiche, promuovendo cultura e memoria del sapere. "Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" (Lucio Anneo Seneca)

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.