La difesa questa volta arriva persino da Anna Paola Concia, ex parlamentare del Pd e femminista storica. Fa rumore il commento postato su X da Paola Concia, che bastona duramente la sua gente di sinistra, definendoli “sciacalli” e difendendo Arianna Meloni dagli attacchi ricevuti dopo la separazione da suo marito.
Il veleno sputato contro Arianna Meloni all’indomani dell’annuncio della fine della storia con il ministro Lollobrigida, è stato vergognoso e a farlo notare, è stata la stessa Concia con il duro post “La bava alla bocca contro Arianna e Giorgia Meloni soprattutto da gente di sinistra è impressionante. Siete degli sciacalli…”.
Una presa di posizione coerente con la sua storia personale, ha spiegato in un’intervista rilasciata al Giornale. Infatti ha precisato quanto il suo atto d’accusa non debba essere motivo di stupore: “Io ho sempre difeso le donne che venivano attaccate e messe alla gogna. Non solo le donne. A destra e a sinistra. Nel 2008 difesi Mara Carfagna dalle offese che le furono rivolte in piazza Navona da Sabina Guzzanti. Ho difeso contro lo sciacallaggio e il linciaggio la Boschi, la Schlein. In passato ho difeso anche Berlusconi’’. La cultura politica dell’onestà intellettuale, costa cara, ammette lei. “Certo che l’ho pagata. Ma la mia cultura politica è sempre stata questa”. Concia parla poi anche di famiglia tradizionale, l’accusa più indecente che rinfacciano ad Arianna Meloni è stata l’incoerenza nel lasciare suo marito. “La mia cultura non è Dio, patria e famiglia. Sono sposata con una donna. Io però Dio, patria e famiglia lo combatto politicamente. Non con attacchi personali, linciando l’avversario e colpendolo negli affetti”.
Concia si scaglia anche contro la violenza del grillismo e alla caccia alla Meloni
Gli attacchi personali in politica hanno origine da Grillo, dalla sua ferocia. Tutto inizia dalla violenza del grillismo, dando l’impulso allo squallido metodo degli attacchi personali, ricorda Concia: “I 5 Stelle hanno vinto su questo piano. La ferocia di Grillo che metteva alla gogna, gli attacchi personali: dimentichiamo tutto?”.
Una ferocia che non risparmia nessuno ma che colpisce in particolar modo le donne, come nel caso delle sorelle Meloni, finite di recente nuovamente nel mirino. Dopo il caso di Arianna, Paola Concia parla anche della ridicola caccia messa in atto contro la Premier, dopo aver lasciato la masseria in Puglia. Una storia partita da Italia Viva che faceva notare come la Meloni avesse fatto perdere le sue tracce. “Ridicoli, le hanno dato la caccia. Non lo hanno mai fatto con un uomo. Mi ha stupito Italia Viva con la storia di Meloni che ha fatto perdere le tracce per 36 ore. Loro dovrebbero sapere cos’è la gogna”. E poi ancora, sferra l’attacco contro le finte femministe, che protestano contro il governo italiano ma non contro i talebani che hanno sottratto ogni diritto alle donne, persino di cantare e parlare in pubblico. “C’è un femminismo relativista. Quello che non ha difeso le donne del 7 ottobre perché ebree. Io invece sono femminista universalista. Per me la libertà delle donne va difesa in tutto il mondo”.
Una concezione di femminismo reale, che nulla ha a che vedere con quelle che praticano il silenzio costante, ogni qualvolta gli attacchi sono rivolti a Giorgia Meloni, come se fossero giustificati dal fatto di essere di destra.
Una coraggiosa intervista che mette in luce le numerose contraddizioni della sinistra italiana, che si erge a paladina della giustizia, predicando valori “umani” che valgono solo se appartieni al centrosinistra.
