Emmanuel Macron si è recato nel primo pomeriggio presso il quartier generale della polizia per portare la sua solidarietà ali agenti dopo quanto accaduto. Il dramma, che non vede per ora coinvolto l’antiterrorismo, si è verificato durante una fila per la mensa all’ora di pranzo. Un agente della centrale, impiegato però con compiti amministrativi, sarebbe stato ucciso con colpi di arma da fuoco dopo che aveva a sua volta assalito e ucciso quattro ufficiali utilizzando un coltello di ceramica. Parecchi testimoni hanno descritto la scena sottolineando l’assoluta confusione e il panico generale scatenato dall’aggressione. Almeno una delle vittime sarebbe una donna.
Gli inquirenti non hanno ancora chiare le motivazioni che ci sono alla base di un così efferato bagno di sangue, anche se la circostanza che l’assassino si fosse convertito all’Islam un anno e mezzo fa, lascia pensare. Qualcuno sostiene invece che a innescare la furia omicida dell’agente sia stata proprio la fila per la mensa e un semplice battibecco iniziale. L’uomo, impiegato al quartier generale da lunga data, godeva della amicizia di moltissimi colleghi, aveva il nullaosta di sicurezza e in passato non aveva mai dato preoccupazioni di nessun tipo. La procura di Parigi ha fermato comunque la moglie dell’assassino dopo aver perquisito la casa della coppia.
Un rapporto in BFM-TV afferma che il presunto aggressore era sordo e muto. Gli investigatori anti-terrorismo hanno affermato di non essere stati coinvolti in questa fase con l’attacco descritto come una ‘disputa interna’ o un ‘momento di follia’. Le autorità hanno isolato la scena con veicoli di emergenza, un’ambulanza aerea e una motovedetta sulla Senna. Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha confermato che ‘diverse persone’ sono state ferite a morte nella peggiore perdita di vite di poliziotti in un solo giorno dopo la seconda guerra mondiale. Il presidente Emmanuel Macron è andato al quartier generale per mostrare ‘solidarietà’ con la polizia mentre erano presenti anche il primo ministro, il ministro degli Interni e il procuratore di Parigi. Secondo i funzionari sindacali, l’attacco è iniziato intorno alle 13:00 in un ufficio e si è diffuso altrove nel grande complesso di polizia vicino alla cattedrale di Notre Dame. Emery Siamandi, un impiegato del quartier generale della polizia, ha detto di aver sentito spari e di aver visto emergere due ufficiali piangenti che scappavano da una stanza. Un terzo ufficiale, che il signor Siamandi ha descritto come il poliziotto che ha sparato e ucciso l’assalitore, è uscito in ginocchio, anche lui piangendo.
Il segretario per l’Ile-de-France del sindacato Alliance Police Nationale ha descritto l’aggressore come un “funzionario modello”.