Patto di stabilità, approvate le nuove regole. FdI-FI e Lega si astengono

Patto di stabilità– Un compromesso, frutto di un lungo lavoro quello approvato dall’Eurocamera a Strasburgo. Un pacchetto di regole di bilancio per i Paesi membri, il cui obiettivo è quello di superare anni di austerità, applicabile già con le manovre finanziarie dal 2025.

Il testo, seppur con degli aggiustamenti rispetto alla proposta iniziale, non ha suscitato piena soddisfazione del governo italiano, che ha deciso di astenersi dal voto.

In blocco infatti, FdI, FI, Lega e PD si sono astenuti, mentre il M5S, vota per il no. Una linea comune a quasi tutti i partiti, che non si era mai vista, “abbiamo unito la politica italiana”, è stato il commento sarcastico di Gentiloni, il cui lavoro è stato di fatto sconfessato dal Partito Democratico.

Ancora una volta la sinistra è divisa e il PD predilige l’attacco al governo Meloni, più che la coerenza, la scelta infatti, come è stata motivata dalla stessa segretaria Schlein, è stata “per non approvare un Patto negoziato dal Governo Meloni”.

Cosa prevedono le nuove regole Ue

La riforma del Patto di stabilità e di crescita approvata dall’Ue, si basa su nuovi standard di flessibilità, ed è composto da un insieme di regole per garantire la disciplina di bilancio dei paesi membri  per aumentare la convergenza dei conti pubblici. Lo scopo principale è il parametro dei deficit pubblici da portare sotto il 3% del Prodotto interno lordo e i debiti pubblici sotto il 60% del Pil.

Tra i punti chiave della riforma, c’è l’obbligo, per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60%, di presentare un piano di riduzione in 4 anni. L’Europa concede l’estensione a 7 anni ma solo in cambio di riforme e investimenti specifici. Ciò che farà la differenza sarà la spesa pubblica, più del deficit.

Per i Paesi che riporteranno un debito pubblico superiore al 90% del Pil, sarà introdotta una “salvaguardia”, che impegnerà gli stessi Stati con deficit/Pil già entro il tetto del 3% di ridurlo ulteriormente all’1,5%. Dopo l’approvazione formale, i nuovi provvedimenti entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri dovranno presentare i loro primi piani nazionali entro il 20 settembre.

Fratelli d’Italia si astiene, testo ancora da migliorare

Una serie di ragionamenti, la causa dell’astensione della maggioranza del governo italiano, perplessità e criticità già identificate lo scorso 12 Aprile all’Ecofin, una scelta che si profilava all’orizzonte già in quell’occasione.

Il testo è migliorato rispetto alla proposta iniziale, afferma Fratelli d’Italia, grazie al lavoro del governo italiano, ma presenta ancora alcuni punti critici, “come la salvaguardia di sostenibilità del debito che comporterà meno flessibilità di quella attesa, nei prossimi anni”.

Così in una nota il copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini, il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza e l’eurodeputato di FdI Denis Nesci. “Il Governo italiano è riuscito a inserire nel patto lo scorporo del cofinanziamento e la clausola transitoria. Che consentono nel primo ciclo di applicazione, di attenuare o rinviare parzialmente le correzioni di bilancio richieste. Complessivamente, la riforma del patto manca di quel coraggio indispensabile a cambiare un modello economico ancora troppo legato all’austerity. Sarà priorità del nostro impegno, nella prossima legislatura – concludono – lavorare come maggioranza di centrodestra ad una modifica sostanziale del Patto. Che tenga conto delle esigenze finanziarie degli Stati membri attraverso un approccio che vada nella direzione di una maggiore flessibilità”.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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