Elly Schlein riparte, male, dai migranti

La sinistra italiana, soprattutto dopo una sconfitta elettorale o un periodo di scarso attivismo e poca fantasia, sente costantemente il bisogno di ripartire da qualcosa, da qualcos'altro che magari ha ignorato per anni. In questo momento si tratta di ripartire soltanto dalla pausa agostana, e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein sceglie di ricominciare dai , inerpicandosi però su una polemica stucchevole e ridicola. Per Schlein il Governo sarebbe addirittura disumano e crudele, e da quale fatto la leader piddina prende spunto per lanciare una così grave accusa? Il Governo ha varato da qualche tempo un decreto mirato a vigilare maggiormente sulle attività di quelle che, tramite le loro imbarcazioni, continuano a trasportare immigrati clandestini presso le coste italiane.

Il decreto governativo prevede anche, oltre a controlli più rigorosi, delle sanzioni per accertate irregolarità, ed è risaputo come l'azione quotidiana di talune Ong, che affermano di volere solo salvare delle vite senza pretendere nulla in cambio, sia piuttosto nebulosa per quanto riguarda il rapporto con scafisti nordafricani e “commercianti” di esseri umani. Le Organizzazioni non governative dispongono di navi moderne e ben equipaggiate, assai diverse dalle cosiddette carrette del mare utilizzate dai porti di partenza del Nord Africa, quindi, già solo tenendo in considerazione i costi di mantenimento di tali mezzi, è difficile immaginare che queste Ong si muovano a titolo del tutto gratuito. Un governo serio, e quello presieduto da lo è, se predispone un decreto, poi lo fa anche applicare. Pertanto, e qui Elly Schlein si indigna, sono state multate e sono state oggetto di un fermo amministrativo di venti giorni due navi Ong, la già nota Open Arms e la Sea-Eye attraccata a Salerno.

Ben venga tutto il rigore possibile in tale ambito perché più queste imbarcazioni rimangono ferme e meno viene incentivato il traffico, quello sì disumano e crudele, dei disperati. In ogni caso, la linea di opposizione delle sinistre è davvero singolare e spesso tragicomica. Adesso, siamo alla crudeltà meloniana e alla creazione, (addirittura?), del reato di solidarietà, evocate da Elly Schlein, ma fino a ieri si diceva, anche da parte di commentatori di sinistra e in modo chiaramente beffeggiatorio, come il fosse quasi più lassista degli esecutivi precedenti in tema di clandestina. Mettetevi d'accordo anzitutto fra di voi, signorine e signori della opposizione! In merito agli sbarchi di clandestini, Pd e compagni farebbero una degna figura se solo tacessero perché l'Italia è diventata il ventre molle d'Europa grazie ai governi guidati o sostenuti proprio dal partito di Elly Schlein, e l'attuale Governo sta lavorando per porvi rimedio. L'esecutivo di centrodestra non nasconde o camuffa i dati, infatti è stato lo stesso ministero dell'Interno a fornire non molti giorni fa i numeri più recenti di sbarchi di clandestini e successivi rimpatri.

È vero, i flussi di irregolari sono aumentati dalla fine del 2022 ad oggi, ma contemporaneamente è salito il numero delle persone rimpatriate nei loro Paesi d'origine. Certo, la percentuale dei rimpatri viene evidenziata meno da alcuni giornali perché forse non offre il medesimo shock mediatico procurato dai nuovi arrivi. La premier Meloni, come è noto, si è impegnata a stilare precisi accordi con la Tunisia e la Libia, accompagnata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con il chiaro obiettivo di fermare le partenze di barche e barconi di clandestini già dai porti nordafricani, grazie alla collaborazione delle autorità tunisine e libiche. Per vedere gli effetti pratici di queste intese occorrerà attendere ancora per un certo lasso di tempo, ma, con buona pace sia di chi ritiene Giorgia Meloni disumana e crudele, che di coloro i quali scorgono lassismo e incapacità, se la collaborazione promessa di Tunisia e Libia dovesse rivelarsi insufficiente, e l'Europa voltasse le spalle all'Italia per l'ennesima volta, il Governo italiano saprebbe comunque reagire alle ondate migratorie in modo unilaterale e, stiano sereni tutti, non vi sarebbe alcuna abdicazione al mandato ricevuto dagli elettori.

Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.
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