“Tra coloro che oggi prendono la parola per commemorare Jacques Delors, io sono forse uno dei più distanti idealmente da lui. Ma ciò non mi impedisce di tributargli il giusto rispetto umano, né mi impedisce di valutare positivamente alcuni tratti della sua esperienza politica sul piano europeo e nazionale.
Prima di tutto mi piace sottolineare l’ancoraggio del suo impegno pubblico ad una dimensione spirituale, religiosa, cristiana”. Così il copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, intervenendo in Plenaria a Strasburgo sulla commemorazione di Jacques Delors. “Un aspetto questo della fede che era ben presente, trasversalmente, tra tutti i padri fondatori dell’Unione Europea, ma che invece oggi viene bandito dal discorso pubblico. Soprattutto tra i socialisti. Come se essere sinceramente cristiani possa essere di ostacolo alla laicità delle istituzioni o al rispetto di qualunque altra confessione religiosa. E ci sono risultati preziosi della sua attività politica che mi piace evidenziare come la creazione del mercato unico, la libera circolazione di beni e persone all’interno del nostro continente, il lancio del programma di scambio studentesco Erasmus, o la particolare attenzione alla Politica agricola comune.
D’altra parte, c’è un elemento nella sua visione che fa da spartiacque rispetto alla nostra visione: l’Unione Europea come una Federazione di Stati nazione. Secondo noi si tratta di un evidente ossimoro. Implicitamente ammesso dallo stesso Delors quando ha definito questo parlamento come “Il primo e unico Parlamento multinazionale al mondo. Ciò detto, resta intatta la possibilità per il nostro gruppo politico di convergere sulla necessità più volte ribadita da Delors di riempire quest’Europa con un’anima. Altrimenti sarà solo un insieme di uffici e di regole, distante dalla gente e dalla storia”.