Pe, Fiocchi (FdI-ECR): nuova Direttiva su acque urbane reflue ha obiettivi migliorativi, ma ci sono criticità

“Come componente della Commissione speciale BECA ho sempre sostenuto che migliorare la qualità dell’acqua e dell’aria sia fondamentale per la riduzione dell’incidenza del cancro, ritengo che grazie alla Direttiva vigente vi sia stato un miglioramento della qualità dei bacini idrografici. Con la nuova Direttiva si vogliono raggiungere ulteriori obiettivi, sebbene vi siano delle criticità su cui non possiamo tacere”. Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR Pietro Fiocchi intervenendo in Plenaria a Strasburgo sul dibattito sulla nuova Direttiva sulle acque urbane reflue. “Prima di tutto l’obbligatorietà del trattamento quaternario delle acque sarà un problema sia perché in alcuni territori manca lo spazio fisico per costruire ulteriori impianti, sia perché gli enti territoriali soffrono per mancanza di risorse economiche. L’altra questione critica è la responsabilità estesa del produttore che pone problemi di tipo giuridico. Vi è poi c’è il tema delle microplastiche, delle nanoplastiche e dei PFAS che troviamo nelle acque. Occorre quindi investire molto di più nella ricerca tecnologica per migliorare la qualità delle nostre acque e accompagnare più efficacemente i territori europei nell’accesso ai fondi comunitari per migliorare i trattamenti di depurazione delle acque urbane. Senza questi investimenti la direttiva rischia di essere troppo penalizzante per l’Italia”.

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