“Per noi Conservatori europei l’Europa non è mai stata un insieme di uffici e di regole, ma un concetto storico e culturale. Per questo, ciò che accadde venti anni fa non fu un semplice allargamento, ma una riunificazione. Fu il giorno in cui, come auspicato anni prima da Giovanni Paolo II, il nostro continente poté tornare a «respirare con due polmoni, quello orientale e quello occidentale»”.
Così il copresidente del gruppo ECR del Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, intervenendo in Plenaria a Strasburgo durante la cerimonia sul ventesimo anniversario dell’allargamento dell’Ue. “Questa riunificazione fu possibile grazie alla sconfitta del comunismo che tagliava in due il nostro continente, idealmente e fisicamente. Lo ricordo perché trovo curioso che gli orfani di quella sconfitta pretendano di dare lezioni di europeismo a noi che ci battevamo per una Unione Europea, mentre loro si battevano per l’Unione Sovietica. Per fortuna abbiamo buona memoria. E per questo respingiamo l’approccio centralista e dirigista che si vorrebbe imporre agli europei di oggi. Per questo, conserviamo intatto il desiderio ardente di un’alleanza di nazioni, un’alleanza europea di nazioni, legate indissolubilmente da un patto di pace, collaborazione e sviluppo. Ciò che avvenne nel 2004 fu l’epilogo di ciò che avvenne il 9 novembre di 15 anni prima. La scelta di riunire 10 nuovi stati alla nostra comunità geopolitica fu dunque giusta, doverosa e lungimirante. Oggi, in questo momento di commemorazione, il mio pensiero va agli uomini e alle donne di Budapest, a Jan Palach e ai ragazzi di Praga, agli operai di Danzica, ai prigionieri dei Gulag, ai martiri delle Foibe, e a tutti coloro i quali hanno lottato per la loro patria, per la loro libertà, per l’Europa”.