Per la sinistra aiutare gli agricoltori è “propaganda”: le proteste contro l’ambientalismo spietato

Si annuncia una settimana molto calda quella appena iniziata sul piano delle proteste del comparto agricolo che, da Germania e Francia, si stanno espandendo nel resto d’Europa. Anni di ambientalismo spietato hanno portato all’esasperazione milioni di operatori agricoli in tutta l’Unione, messi sempre più alle strette da direttive che miravano a risultati ecologici senza però considerare i riscontri economici e sociali che, viceversa, gravavano esclusivamente sugli agricoltori. Seppur di minore entità, le proteste dei contadini italiani saranno comunque corpose: sabato, da quanto si apprende, potrebbero esserci manifestazioni persino sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Tuttavia, quasi sempre, si tratta di proteste concordate con le autorità, con le prefetture e con le questure, per la salvaguardia dell’ordine pubblico. È evidente, dunque, che in Italia si respira tutt’altra aria rispetto al resto d’Europa: se infatti agricoltori e allevatori tedeschi e francesi hanno ragione di protestare contro i rispettivi governi, lo stesso non accade nella nostra Nazione, dove si respira un clima di dialogo e di ascolto. Un esempio è quanto accaduto a Pavia, dove 500 agricoltori sono stati accolti dagli applausi dei cittadini.

In Italia, dunque, la situazione è diversa e gli agricoltori lo sanno: il centrodestra ha sempre dimostrato ascolto verso le istanze di un comparto fondamentale per lo sviluppo nazionale. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, ha sintetizzato così le iniziative dell’esecutivo a supporto delle aziende agricole: “Il governo Meloni ha messo a disposizione degli agricoltori 800 milioni per l’acquisto di macchine agricole, 300 milioni per le imprese in difficoltà e aumentato da 5 a 8 miliardi i fondi del PNRR a disposizione del comparto agricolo”. L’ascolto del governo, insomma, c’è sempre stato: “Il ministro Lollobrigida – ha detto ancora Foti – ha sempre mostrato una concreta vicinanza al comparto dell’agricoltura. Non a caso le contestazioni in Italia sono rivolte alle iniziative assunte a livello europeo, su impulso delle sinistre e dei verdi”. Le ambizioni degli agricoltori italiani sono dunque altre, le loro proteste sono dirette ai vertici europei, contro le cui decisioni azzardate Fratelli d’Italia ha sempre alzato la voce: basti pensare alle battaglie contro il nutriscore, che danneggiava i prodotti italiani, contro il cibo sintetico e contro la farina di insetti, a difesa di produttori e consumatori italiani.

I dati sull’agricoltura italiana sono comunque tristi: è stimato al 37% il calo delle imprese agricole, con percentuali ancora più alte al Sud, che ad esempio toccano il 50% in Calabria. E, piuttosto che fare mea culpa dopo anni di demagogismo ecologista, la sinistra sceglie comunque di giocare d’attacco, bollando le misure del governo a favore degli agricoltori come “propaganda”: l’ha detto Elly Schlein, segretaria del PD. In altre parole, al governo finalmente c’è qualcuno che ascolta le esigenze del comparto agricolo, ma per la sinistra ciò è sbagliato, sarebbe solo propaganda in favore di un settore che viene considerato “amico” della destra e, in quanto tale, indegno di ricevere aiuti. Per Foti sono infatti “ridicoli i maldestri tentativi della sinistra anti-italiana di voler fuggire dalle responsabilità”. Le accuse dei dem riguardano in particolare la cancellazione dell’esenzione Irpef precedentemente prevista per gli agricoltori. Una scelta che il governo ha ponderato sulla base del relativo risparmio che comportava sui vari redditi agrari: per un piccolo imprenditore si trattava di circa cento euro annui, mentre per i grandi proprietari si trattava di migliaia di euro. In pratica, i benefici della misura si facevano sentire su chi non ne aveva bisogno. L’ha spiegato chiaramente il ministro Lollobrigida, esprimendo la volontà di “usare quelle risorse per un fondo di emergenza di 300 milioni che aiuti chi è in difficoltà”. Lollobrigida però non chiude totalmente le porte: “Ci sono emendamenti che propongono di prorogare l’esenzione dell’Irpef e io sono favorevole. È un problema poi del Mef eventualmente riuscire a trovare le coperture”. Nei prossimi giorni, dunque, sono attese novità.

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