Perché l’8 Marzo è la Festa delle donne

Oggi 8 Marzo molte delle nostre case si colorano del giallo della mimosa, non un fiore ma un arbusto di origine australiana che in questo periodo dell’anno fiorisce, in occasione della Festa delle Donne. Impossibile ignorare questa festa così tanto discussa. Guardando la tv come ogni anno inizierà il dibattitto su chi la festeggia e chi No e sul come e dove festeggiare. Alcune donne confesseranno di ricevere e gradire dai propri compagni un mazzo di mimose simbolo appunto di questa festa, altre risponderanno che questa festa non dovrebbe esistere, così come non esiste “la festa dell’uomo”, perché le donne andrebbero festeggiate e ricordate ogni giorno. Analizzando entrambi punti di vista potremmo dire che in effetti non si tratta di una vera e propria festa per la quale rivolgere gli “auguri” alle donne, ma di una Giornata internazionale dedicata alle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile.

Trattarla come una festa per la quale si organizzano serate di divertimento è in effetti riduttivo ma nemmeno demonizzarla quasi come una festività di origini maschiliste che dedica giusto quelle 24 ore ad omaggiare e ringraziare le donne per tutto ciò che rappresentano è errato.

Occorre infatti comprenderne il significato e impegnarsi più che a festeggiare a ricordare con orgoglio tutte le conquiste del genere femminile che ha sempre dovuto lottare per ottenere dei diritti al pari degli uomini. Diritti che purtroppo non hanno ancora la maggior parte delle donne nel mondo per questioni di cultura e di religione.

L’origine della festa della donna risale ai primi del Novecento. Per molti anni l’origine dell’8 marzo è stata attribuita a due tragedie accadute a New York: la prima nel 1908 nella quale morirono le operaie dell’industria tessile Cotton in un incendio e la seconda sempre a causa di un incendio avvenuto nel 1911 in cui si registrarono 146 vittime, fra le quali molte donne. I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.

La Festa della donna ha origine dai movimenti femminili politici di rivendicazione dei diritti delle donne di inizio Novecento. Per alcuni anni la giornata delle donne è stata celebrata in giorni diversi nei vari Paesi del mondo. In seguito, per ricordare la manifestazione dell’8 marzo 1917 a San Pietroburgo dove le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra, fu stabilito che l’8 marzo fosse la Giornata internazionale dell’operaia durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste che si svolse a Mosca nel 1921.

La mimosa, simbolo di questa giornata, fu scelta e introdotta nel 1946 perché un “fiore” di stagione e poco costoso. Fu solo però agli anni Settanta che in Italia nacque un vero e proprio movimento femminista.

Il 1975 è stato definito dalle Nazioni Unite come l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimenti femministi di tutto il mondo hanno manifestato per ricordare l’importanza dell’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne. Lo scopo di questa Festa dovrebbe quindi essere quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di varia natura che riguardano il sesso femminile e la parità dei sessi che, anche se legalmente raggiunta, nei fatti appare ancora lontana. I ruoli professionali più importanti sono ricoperti infatti in maggioranza dagli uomini, per non parlare della questione del femminicidio che vede circa 150 casi all’anno in Italia di donne uccise per motivi passionali dai loro ex o attuali compagni, per un totale di circa 600 omicidi negli ultimi quattro anni.

L’8 Marzo non è “Il giorno” nel quale le donne posso festeggiare in nome della loro libertà e parità, ma “un giorno” in cui ricordare e ringraziare le donne che ci hanno preceduto nella storia e che hanno combattuto con coraggio e determinazione per tutti i diritti che oggi ci sono concessi; “un giorno” per manifestare contro tutti gli abusi, le ingiustizie e le violenze che ancora le donne sono costrette a subire. Non basta e non occorre scendere in una piazza per manifestare ma oggi possiamo celebrare questa festa spiegando a chi ci sta accanto e soprattutto alle nuove generazioni che rappresentano il futuro che ogni Donna è libera al pari degli uomini di essere ciò che vuole essere, che sia madre, moglie, single, casalinga o donna in carriera e di fare qualsiasi cosa abbia voglia di fare nel rispetto della libertà degli altri e con il rispetto di ognuno di noi.

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Manuela Cunsolo
Manuela Cunsolo
Laurea magistrale in Giurisprudenza, vive a Catania dove attualmente svolge la Pratica forense presso uno studio penale. Alle scuole superiori ha iniziato a fare volontariato in uno dei quartieri disagiati della sua città dando lezioni di doposcuola ai bimbi. Sempre il suo amore per i bambini l'ha spinta a diventare volontaria Abio presso i reparti di pediatria generale, oncologica e broncopneumologia del Policlinico di Catania per circa 10 anni. Il suo sogno è di diventare un avvocato penalista e una mamma.

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