Il 28 e il 29 gennaio sarà tenuta al Senato una conferenza internazionale dal titolo “Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune”. Sarà questa l’occasione per ospitare i leader di vari Paesi del continente africano, oltreché i vertici delle Istituzioni europee: circa 60 i partecipanti attesi, di cui 13 capi di Stato 8 capi di governo africani. Tra questi, anche alcune figure che già hanno interagito in questi anni col governo italiano, come il leader tunisino Kais Saied e il premier keniota Abiy Ahmed. Attesi inoltre esponenti di istituzioni internazionali, come il presidente della Commissione dell’Unione africana Moussa Faki. Tra i leader europei attesi, i presidenti di Commissione e Parlamento Ursula von der Leyen e Roberta Metsola. A fare da padrone di casa, il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.
Sarà dunque un importante passo in avanti in vista della cooperazione tra Italia, Europa e Africa, specialmente in un’ottica di attuazione del noto Piano Mattei: l’obiettivo principale del summit è dunque quello di accelerare il passo sulla strategia voluta dal premier italiano per investire nuove risorse nel continente africano. Il Piano, in particolare, prevede importanti finanziamenti per dare impulso a uno sviluppo economico, sociale, tecnologico e infrastrutturale che milioni di persone necessitano: investimenti in cultura, scuola, commercio, alfabetizzazione, energie rinnovabili, strade, acqua, permetteranno ai vari Paesi africani coinvolti nel Piano Mattei di ottimizzare le condizioni di vita dei propri cittadini, al fine di garantire crescita e sviluppo alle proprie comunità. Il fine ultimo è quello di creare un dialogo costante con i Paesi d’origine dei flussi migratori, così da difendere, prima ancora del diritto a emigrare, il diritto a non emigrare e a restare nelle propria terra natale. La cooperazione tra i continenti, tramite la spinta del governo Meloni, permetterà la riduzione dei flussi migratoria e consentirà ai migranti di non lasciare la propria Patria e di non alimentare il traffico di essere umani su cui scafisti e contrabbandieri lucrano.
A segnare i rapporti tra le varie Istituzioni sarà la via del dialogo e dell’ascolto, in contrasto con le azioni predatorie che hanno caratterizzato i decenni scorsi e hanno alimentato un comprensibile scetticismo africano nei confronti dei governi europei. La prossima conferenza, dunque, sarà la prima vera occasione giusta per presentare al mondo il Piano Mattei del Governo Meloni.
La nostra strada è su un ponte, quello che riunisce le sponde del mediterraneo. Forza con il piano Mattei, per superare il colonialismo rapace ma anche per arginare l’espansione cinese. Soprattutto peró per cessare la disumana tratta delle persone.