Piccole e medie imprese col governo: sette su dieci dicono sì alla manovra e no al Mes

È stato detto spesso che la nuova Manovra di Bilancio 2024, approvata in via definitiva l’altro ieri alla Camera dei Deputati, non aiuterebbe le imprese e ignorerebbe gli investimenti in campo imprenditoriale. Quanto emerge però dai sondaggi è una forte approvazione della Manovra anche da parte delle PMI: sette imprese su dieci, infatti, si sono dette favorevoli alla nuova finanziaria approvata dal Parlamento e hanno accolto con favore pure la mancata ratifica del Mes. I dati sono stati forniti dalla Evolution Forum Business School, un percorso di formazione ideato da Gianluca Spadoni, imprenditore che ha riunito in un panel circa 1200 tra micro, piccole e medie imprese.

Al netto delle critiche delle opposizioni, c’è da valutare positivamente il lavoro svolto dal governo in campo imprenditoriale sia direttamente, con la previsione nella Manovra di circa sei miliardi di euro per investimenti anche in microelettronica, space economy, blue economy e intelligenza artificiale, sia indirettamente, con le politiche per famiglie e lavoratori che non potranno non avere buone ripercussioni sull’economia e sulle imprese italiane. Misura decisiva della nuova finanziaria è sicuramente il taglio del cuneo fiscale e contributivo del 6% per i redditi fino a 35.000 euro e del 7% per i redditi fino a 25.000 euro, accompagnato dall’accorpamento dei primi due scaglioni delle aliquote Irpef. Sono proprio queste le misure che fanno ben sperare l’imprenditoria italiana, come riportato anche da Confcommercio che ricorda, nella figura del vicepresidente Giovanni De Pozzo, che, calcolando le stime della NaDef in relazione al tasso d’inflazione atteso, “per il 2024, prevediamo così una crescita dei consumi dell’1 per cento”. Buone notizie anche dai sindacati: “Nonostante le limitate risorse, la legge di Bilancio concentra molte dotazioni finanziarie su misure di coesione e di sostegno ai redditi medio-bassi da lavoro, pensioni e famiglie”. Lo dichiara il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, rivendicando il lavoro svolto dal sindacato nei tavoli di trattativa col governo.

Per il 2024, il governo dovrà fare altro e le attese sono alte: gli imprenditori, come emerso dai lavori della Evolution Forum Business School, richiedono maggiori aiuti fiscali per le imprese che investono in Italia, una semplificazione della burocrazia, maggiore valorizzazione dei loro prodotti. Tutte tematiche legittime che andranno affrontate da un governo che finalmente, dopo anni di precarietà, può contare su una stabilità (almeno) quinquennale. Nella speranza che inflazione, contingenze e soprattutto sprechi dei precedenti governi si assestino e lascino maggiore libertà di manovra al centrodestra.

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