Per il nucleare sicuro “presenterò la legge delega nei prossimi giorni. Sarà il mio primo atto ufficiale del 2025. Per avere invece la produzione di energia da moduli nucleari, penso ai primi anni Trenta. Le prime consegne in Canada mi dicono che siano previste per il 2029. La tecnologia corre e noi dobbiamo consentire al Paese di stare al passo con la ricerca e la sperimentazione a livello internazionale. Ricerca che, non dimentichiamolo, guidiamo come Italia dai tempi di Enrico Fermi”. Lo dice il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in una intervista al Mattino. “Ad oggi l’Italia importa energia elettrica prodotta da impianti nucleari dei paesi confinanti per quasi il 15% del proprio fabbisogno. Parliamo di energia prodotta da centrali di vecchia generazione collocate a poche centinaia di chilometri dai confini nazionali”, osserva.
“Il nuovo nucleare, pulito e sicuro – spiega il Ministro – è un tema che non divide ma può unire i progressisti e i conservatori, la destra e la sinistra, perché è determinante per raggiungere due concetti molto importanti per entrambi gli schieramenti: gli obiettivi di decarbonizzazione così come la sicurezza energetica”. Dove saranno impiantate le centrali? “Con i moduli nucleari di nuova generazione non ci saranno più le grandi centrali che conosciamo oggi: sarà il mercato a decidere, sarà la domanda a determinare l’offerta. Immagino che saranno i distretti industriali dei settori energivori i primi a richiederne l’adozione. Lo Stato farà da garante e da regolatore”