L’Italia è in crescita, e così anche la sua economia.
Secondo gli ultimi dati ISTAT aggiornati al 31 maggio 2023, il primo trimestre di quest’anno ha prodotto un aumento del Pil dello 0.6% rispetto al trimestre precedente e un +1.9% rispetto al primo trimestre del 2022.
In particolare, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con una crescita dello 0,7% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,7 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,3 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,2 gli investimenti fissi lordi e +0,2 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Si registrano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto nell’industria e nei servizi, cresciuti rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%, e una stazionarietà nell’agricoltura. Inoltre, in ripresa dell’1,3% in termini congiunturali le ore lavorate, dello 0,8% le posizioni lavorative e dell’1,1% le unità di lavoro, mentre i redditi da lavoro dipendente pro-capite risultano stazionari.
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la ripresa dell’economia italiana nel primo trimestre del 2023 dopo la battuta d’arresto di fine 2022”, commenta l’ISTAT.
Un ritmo quello dell’economia italiana che va più veloce anche rispetto ad altre potenze quali Stati Uniti e Francia, in cui, rispettivamente, il Pil è cresciuto dello 0.3%, 0.2%, mentre in Germania è diminuito dello 0.3%.
Un segnale positivo di un Paese che sta mettendo benzina nel suo motore per correre verso una ripresa strutturale e profonda. La crescita del Pil rimane una costante di questi primi mesi del 2023, infondendo fiducia verso i cittadini che iniziano a vedere con i propri occhi i risultati del buongoverno Meloni.
Il più sonoro schiaffo ai preveggenti di catastrofe che avrebbe colpito l’Italia dopo il 25/9/23 e la sua eco si ripete puntuale dopo le recenti amministrative. Alé!