A Bucarest, questa domenica, più di 100.000 persone hanno manifestato per chiedere le dimissioni dell’attuale presidente rumeno, Klaus Iohannis, e sollecitare l’investitura del candidato Calin Georgescu.
Georgescu era stato il grande vincitore del primo turno con il 24% dei voti, ma il Tribunale Costituzionale ha deciso di sospendere le elezioni presidenziali, con la scusa di una presunta interferenza russa.
La protesta, organizzata dall’Alleanza per l’Unione dei Rumeni (AUR), ha riunito più di 100.000 cittadini, insoddisfatti della decisione del Tribunale Costituzionale, che hanno chiesto a gran voce il normale svolgimento del secondo turno delle elezioni.
Il leader dell’AUR, George Simion, ha pubblicato su X:
“Oltre 100.000 patrioti sono scesi in piazza per esprimere il loro sostegno ad elezioni libere, libertà, pace e giustizia. Non ci fermeremo finché il presidente illegittimo non si dimetterà”.
I manifestanti chiedono che il Tribunale Costituzionale revochi la sua decisione di annullare il primo turno delle elezioni presidenziali di fine novembre, una misura che la corte ha adottato in mezzo ad accuse di interferenza russa e dopo la declassificazione di rapporti di intelligence in tal senso, sebbene non abbia specificato i motivi, e ordini nuove elezioni.
D’altra parte, recentemente l’ex commissario per il Mercato Interno dell’Unione Europea, il francese Thierry Breton, ha rilasciato dichiarazioni molto controverse:
“Facciamo rispettare le nostre leggi in Europa quando rischiano di essere aggirate e quando, se non vengono applicate, possono portare a interferenze. Lo abbiamo fatto in Romania e, ovviamente, se necessario, sarà fatto anche in Germania”.
Le dichiarazioni di Breton hanno indignato i rumeni, che sostengono che non siano state fornite prove di alcun tipo di interferenza russa nelle elezioni e chiedono che la democrazia del loro paese venga rispettata.
Questo tipo di dichiarazioni da parte dei burocrati di Bruxelles ha un tono minaccioso ed arrogante. Tuttavia, configurano davvero delle “interferenze esterne” e provocano la reazione di gran parte dei cittadini europei, che sembrano essere arrivati al limite della loro pazienza.
Candela Sol Silva