Polemica a Roma. Gualtieri sostenuto da centri sociali e occupanti abusivi

Roma rischia di essere governata nuovamente dai professionisti delle occupazioni abusive e degli esponenti dei centri sociali. Sì, un film che abbiamo già visto in passato quando in Consiglio comunale sedevano Nunzio D’Erme o Andrea Alzetta, leader dei movimenti antagonisti, e che rischia di ripetersi se al ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre dovesse vincere Roberto Gualtieri, esponente del Pd ed ex ministro del Governo Conte.

Perché nella variopinta coalizione del dem in giacca e cravatta e dall’aspetto moderato si nascondono, ma nemmeno troppo, i più accaniti sostenitori degli espropri proletari e dei “beni comuni”. La lista si chiama “Sinistra civica ecologista”, raggruppa le forze a sinistra del Pd, e loro si chiamano Alessandro Luparelli e Michela Cicculli.

Due protagonisti storici dei movimenti per la casa e dei centri sociali, che ora si preparano ad entrare nelle Istituzioni. Il primo viene dal centro sociale occupato Spartaco al Quadraro, la seconda è assessore uscente del Municipio VIII e nel curriculum ha oltre dieci anni di attivismo al centro sociale La Strada di Garbatella e di Lucha y Siesta, la “casa delle donne” frutto dell’occupazione di uno stabile dell’Atac e ora comprato all’asta da un altro dem, l’ex segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Insomma, i “compagni dei centri sociali” occupano illegalmente case e palazzi e i “compagni nelle Istituzioni” spendono soldi pubblici dei cittadini, invece di ripristinare la legalità.

Un lavoro nel quale è esperto lo stesso Gualtieri, che nel decreto Agosto (uno dei tanti provvedimenti del Governo giallorosso che avrebbe dovuto aiutare gli italiani nel pieno della pandemia) ha stanziato 900 mila euro per un’altra succursale della sinistra, la Casa delle Donne a Trastevere, nel territorio del Municipio I. Il presidente uscente? Sabrina Alfonsi, capolista del Pd e pronta a sbarcare anche lei in Campidoglio.

Lo schema è sempre lo stesso: sedicenti femministe e rivoluzionarie radical chic occupano per anni e anni un immobile pubblico, accumulano debiti mostruosi con il Comune ma poi arrivano gli amici del Pd nelle Istituzioni e a pagare è Pantalone, ovvero gli italiani.

Una notizia che non è passata inosservata e sta già scatenando polemiche. “In Assemblea capitolina siederanno storici esponenti dei centri sociali, ambienti di estrema sinistra dove l’occupazione abusiva è la regola e si difende la droga libera.

Insomma, altro che sinistra moderata: con Gualtieri sindaco i centri sociali avranno mano libera e potranno continuare a fare quello che vogliono”, è la denuncia di Andrea De Priamo, consigliere di Fratelli d’Italia in Campidoglio. “Ora si capisce perché Gualtieri ha scelto di aprire la sua campagna elettorale in un palazzo occupato nel centro di Roma: vuole fare il sindaco dei centri sociali, delle occupazioni abusive e di chi calpesta la legge.

Un film che abbiamo già visto in passato coi sindaci Pd in Campidoglio”, aggiunge Giovanni Quarzo, esponente del partito guidato da Giorgia Meloni in Aula Giulio Cesare. “Legalità, sicurezza, tolleranza zero contro chi occupa illegalmente, stop zone franche. Questo è quello di cui ha bisogno Roma e che solo il centrodestra con Enrico Michetti possono garantire”, sottolinea De Priamo. Il 17 e il 18 ottobre, aggiungono i rappresentanti meloniani, è una data decisiva perché i romani sono chiamati a scegliere due modelli diametralmente opposti: da una parte il fiancheggiatore dei centri sociali Gualtieri, dall’altra un cultore della legalità e della sicurezza come Enrico Michetti. Insomma, c’è ancora tempo per evitare il peggio alla Capitale.

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