“Il ponte sullo Stretto non è una battaglia solo di siciliani e calabresi, bensì una battaglia per l'Italia. Non mettiamo bandierine ma pilastri sotto questa opera, perché questo progetto non può e non deve rimanere una chimera”.
A dirlo il senatore di Fratelli d'Italia, Salvo Sallemi, vicepresidente del gruppo nel corso della discussione generale sul dl Ponte.
“Faccio questo intervento da siciliano, continua Sallemi, perché noi siciliani sappiamo cosa vuol dire vivere su un'isola. Significa dover affrontare costi importanti per ogni cosa: per percorrere pochi km con il traghetto o per imbarcare la propria auto. Per le imprese che esportano con costi lievitati o per i malati che devono curarsi fuori dalla Sicilia. Per non parlare degli studenti universitari, che per rientrare a casa durante le festività natalizie sono obbligati a pagare centinaia di euro per un biglietto aereo. Chi è contrario al Ponte, è a conoscenza di tutte queste cose?”.
“Alle critiche del partito del No rispetto al costo che il ponte avrebbe, rispondo che questa opera si ripagherà da sola. Si darà lavoro a 150 mila operai, si darà respiro alle imprese siciliane e si diventerà più attrattivi per i turisti. Ma non solo, ci sarà anche di un minore impatto ambientale, visto che noi siciliani siamo gli unici che devono prendere un aereo anche per percorsi inferiori a 1000 km” conclude il senatore Sallemi.
Ponte stretto. Sallemi (FdI): non è una battaglia dei siciliani, ma dell’Italia
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