“Il 12 dicembre 2013 la Giunta per le elezioni del Senato ha convalidato l’incarico dei quattro senatori a vita nominati dal presidente Napolitano, ossia Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia. Ebbene, come ricorda l’ex senatore Crimi, il Movimento 5 Stelle si è astenuto dal voto in quanto ‘da sempre contrario all’istituto’ dei senatori a vita. Come dice una canzone bellissima: ‘Come si cambia, per non morire’”. Così in Aula di palazzo Madama il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino. “Il Movimento 5 Stelle – prosegue – adduceva come ragione che i senatori a vita potevano in qualche modo influire sulla vita del Parlamento, soprattutto del Senato, democraticamente eletto. È quello che noi diciamo oggi. Quindi pensiamo che, con questi pochi numeri del Senato, i senatori a vita potrebbero in teoria dirimere o indirizzare in un modo o nell’altro i voti di fiducia. Noi – osserva il parlamentare di FdI – siamo rimasti della stessa idea da sempre; qualcun altro questa idea l’ha cambiata. Noi continuiamo a fare quello che diciamo; altri continuano a fare in modo diverso da quello che dicevano. Il nostro voto – conclude Berrino – sarà quindi favorevole all’abolizione dei senatori a vita”.