Premio Strega, Rampelli (FdI): banalizzazione del male

“Quello che si prova di fronte a certe affermazioni è di profonda afflizione. La banalizzazione del male che approda al Premio Strega grazie ai favori dell’amichettismo di sinistra non era mai arrivata a tanta spietatezza. Un cinismo commerciale orientato a sfruttare l’antifascismo militante contro la strage di Acca Larenzia per ingrossare le file dell’odio e ingrassare il conto in banca sulle pelle dei morti ammazzati. Da queste parti abbiamo sempre parlato con rispetto di tutte le vittime della violenza politica, anche di quelle che non appartenevano al nostro schieramento. Altrettanto rispetto abbiamo avuto da parte di molti esponenti del Pd che, a Roma, hanno dedicato piazze e vie ai caduti di quel periodo. La signora Mira, prima di scrivere di Acca Larenzia, dovrebbe confrontarsi almeno con chi viveva come un reietto gli anni in cui “uccidere un fascista non era reato” (e non era un modo di dire) e l’epopea di una generazione che aveva meno diritti di altre, della discriminazione politica, della quotidiana paura di morire per la propria fede. È inaccettabile parlare di quelle pagine dolorose con irresponsabile superficialità. Il veleno di quegli anni resta evidentemente una spina nel fianco di cui il Premio Strega non si è saputo liberare”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Leggi anche

Articoli correlati