Ieri sera a Villa Gallia, Fratelli d’Italia ha presentato il volume “Ignoto Militi” del Tenente Augusto Tognasso. Una serata molto suggestiva grazie all’intervento di Luciano Brambilla (nipote dell’autore), che ha rievocato molti dei punti salienti della storia di suo nonno, che fece parte della Commissione incaricata di recuperare le salme di undici caduti italiani sepolti senza nome nei campi di battaglia sparsi lungo l’intero fronte dal Trentino al Carso e da cui venne tratto l’ignoto soldato tumulato sull’Altare della Patria il giorno 4 novembre 1921 in rappresentanza di tutti i connazionali caduti e dispersi durante la Grande Guerra 1915-18.
«Il Tenente Tognasso era l’unica persona al mondo a sapere da quale campo di battaglia fosse
stato tratto il Milite Ignoto e, fedele alla parola data, non lo rivelò mai a nessuno, neanche al
Re Vittorio Emanuele III», ha raccontato Brambilla, visibilmente emozionato.
Nel suo intervento introduttivo, il Coordinatore provinciale di FdI Stefano Molinari ha ringraziato Brambilla «per aver condiviso con la comunità di Fratelli d’Italia una testimonianza così importante» ed ha invitato tutti i presenti «a divulgare la storia del Milite Ignoto e quella di un grandissimo italiano come il Tenente Tognasso».
Presente all’incontro anche l’On. Paola Chiesa, Responsabile Nazionale del Dipartimento Difesa di Fratelli d’Italia, che ha tenuto a sottolineare «la gratitudine che ognuno di noi deve a tutte le donne e gli uomini che hanno sacrificato la propria vita per il bene superiore della Patria, la terra dei padri».
Secondo Alessandro Nardone, che ha moderato l’incontro, la storia del Milite Ignoto «rappresenta perfettamente i valori del patriottismo che dovrebbero essere tramandati alle nuove generazioni a partire dalle scuole», aggiungendo che l’amore per la Patria «è un sentimento che la sinistra ha sempre osteggiato per evidenti motivi ideologici, ma che la destra di governo sta riaffermando».
«Ringraziamo la maggioranza di governo per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre, quale Giornata dell’Unità nazionale delle forme armate», ha affermato Emanuele Marone, Coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale.
Prima della presentazione Gabriele Viviano, giovane studente di tromba al Conservatorio di Como, ha eseguito il Silenzio.
Il libro:
Chiunque si sia occupato del Milite Ignoto non può esimersi dal far riferimento al libro “Ignoto Militi” del tenente Augusto Tognasso.
Nel volume vengono descritte nel dettaglio le varie fasi delle ricerche dei caduti e soprattutto come si arrivò alla scelta della bara da inumare al Vittoriano. Il Tenente Tognasso era l’unica persona al mondo a sapere da quale campo di battaglia fosse stato tratto il Milite Ignoto e, fedele alla parola data, non lo rivelò mai a nessuno, neanche al Re Vittorio Emanuele III.
Edito a Roma nel 1922, il volume venne riedito a Milano nel 1960 in risposta alle millanterie del Gen. De Vecchi che sosteneva di sapere da dove provenisse la salma del Milite Ignoto.
La versione del 1960, ora ristampata, è stata arricchita con un’ampia biografia di Tognasso,
ricordi di famiglia, foto tratte dal suo archivio, una scheda degli altri membri della Commissione.
L’Autore:
Augusto Tognasso nacque a Milano nel 1892. Dopo aver ottenuto il diploma di ragioniere, nel 1910 si arruolò volontario nel Reggimento Cavalleggeri Roma, col quale prese parte alla guerra Italo-Turca, raggiungendo il grado di sergente maggiore. Nel 1913 passò al Savoia Cavalleria. Scoppiate le ostilità con l’Austria-Ungheria, si distinse nei combattimenti a Passo Buole (giugno 1916) con la sezione mitraglieri del reparto. Il 17 agosto fu gravemente ferito da molteplici schegge di granata mentre era in forza al 30° Reggimento Fanteria, Brigata Pisa, quasi al termine del corso ufficiali. La nomina ad aspirante gli giunse il 25 agosto, all’inizio di un lungo e doloroso percorso ospedaliero.
A causa delle oltre 30 schegge di granata conficcate nel corpo, Tognasso passò da un ospedale all’altro per 11 mesi. Perse l’uso della mano sinistra e delle articolazioni della coscia sinistra (per tutta la vita indossò un guanto scuro e per camminare dovette aiutarsi con un bastone).
Quando seppe dello sfondamento a Caporetto volle tornare al fronte, non per combattere ma per cercare di rincuorare le truppe con la sua presenza.
Entrò a far parte della cosiddetta “Legione dei Mutilati”, al servizio del Comando Supremo.
Tale attività si interruppe bruscamente il 4 febbraio 1918 a causa di un incidente automobilistico che gli compromise per sempre l’uso del braccio sinistro, che rimase anchilosato. Il 14 maggio fu nominato sottotenente, con anzianità 1° ottobre 1916, e a settembre divenne tenente con anzianità 15 luglio 1917. Al termine delle ostilità fu inviato in licenza in attesa di collocamento in congedo e nel settembre 1920 venne inviato in congedo assoluto perché riconosciuto permanentemente inabile al servizio militare.
Nel marzo del 1920 fu il più giovane tra i 14 fondatori dell’Unione Lombarda Ufficiali in Congedo, da cui nel 1926 derivò l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI).
Dal 1° agosto del 1920 fu inquadrato nelle milizie fiumane presso il comando del XII Reparto d’assalto. La sua permanenza, però, fu alquanto breve, fino al 10 novembre, poiché rientrò a Milano candidato alle elezioni amministrative per il Blocco Nazionale, ma non riuscendo eletto.
Nel settembre 1921 venne nominato nella Commissione incaricata di trovare undici salme di combattenti sconosciuti morti sul fronte italiano, fra le quali sarebbe stata scelta quella da tumulare sull’Altare della Patria a Roma.
Di questa esperienza volle narrare nel suo volume “Ignoto Militi”. Nel 1921 Augusto Tognasso ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Si distinse in numerose circostanze, prestandosi volontario in rischiose e difficili imprese. Di elevati sentimenti militari e patriottici, dimostrò sempre mirabile coraggio e sprezzo del pericolo.
Ferito numerose volte, rimase mutilato funzionale della gamba e del braccio sinistro.