“Sono felice che la proposta di Fratelli d’Italia in consiglio regionale del Veneto sia stata di sprone alla maggioranza e a tutti i partiti a riconoscere le evidenti criticità che gli impianti a fune stanno attraversando. La richiesta di proroga delle scadenze delle revisioni di questi impianti in un tale momento di crisi è un forte segnale di attenzione alla montagna che Fratelli d’Italia ha voluto lanciare e che porterò al Senato, chiedendo un impegno concreto in questo senso al Governo nei prossimi decreti”: così il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo commenta l’approvazione unanime della mozione sul tema presentata dal consigliere regionale Daniele Polato.
“Le attuali norme – afferma infatti Polato – individuano specifici interventi da espletare sugli impianti a determinate scadenze temporali e preordinati a garantire il permanere di condizioni di sicurezza. La pandemia da Covid19 ha impattato in modo molto pesante sull’attività turistica, determinando contrazioni di fatturato importanti, e gli impianti a fune, primo anello della filiera turistica in montagna, hanno risentito moltissimo di queste contrazioni, che hanno determinato importanti perdite. Nonostante ciò, gli esercenti degli impianti devono far fronte alle scadenze eseguendo le revisioni periodiche degli impianti e sopportando spese non indifferenti, soprattutto in presenza di una emorragia finanziaria come quella legata alla pandemia”.
“Parliamo di un settore chiuso per decreto da mesi e che ha perso totalmente l’ultima stagione turistica”, rincara De Carlo. “Le operazioni di revisione comportano oneri non indifferenti per le società, spese che con il fatturato pari a zero non possono certo sostenere, e a poco vale la proroga arrivata dal Ministero delle Infrastrutture che sposta le scadenze al termine dell’attuale stato di emergenza, quindi ancora per poche settimane. Gli impianti vanno certamente manutentati, ma non è possibile ora sobbarcare le società impiantistiche di ulteriori carichi economici e burocratici che vadano oltre la normale tenuta in sicurezza: questo chiederò al Governo, che ritengo debba dare un segnale concreto di vicinanza al mondo del turismo di montagna dopo averlo chiuso per legge per tutta l’ultima stagione invernale”.