Una giornata storica per la Puglia. L’occasione è la firma dell’accordo di Sviluppo e Coesione con cui verranno finalmente sbloccati 6,5 miliardi di euro, tra Fondo Fsc e Programma operativo complementare, in favore della regione apuliana. Un risultato straordinario, frutto dell’instancabile lavoro del presidente Meloni e del ministro Fitto. Le risorse andranno a finanziare settori strategici per l’economia regionale, tra cui acqua, sistema produttivo e competitività, innovazione, trasporti, salute, cultura e patrimonio, e accompagneranno lo sviluppo delle imprese. In breve, il sostegno del Governo consentirà alla Puglia di correre ed essere competitiva in un orizzonte temporale di ampio respiro.
Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha sottoscritto al Palazzo del Consiglio regionale a Bari, l’Accordo per la coesione per la Puglia con il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’Accordo, spiega una nota di Palazzo Chigi, consente di assegnare alla Puglia un ammontare di risorse, tra Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc) 2021-2027 e altri fondi, “pari a circa 6,5 miliardi di euro” per finanziare “469 investimenti strategici per i cittadini e le imprese del territorio”.
Dopo Abruzzo, Calabria, Molise, Basilicata, Sicilia, Campania e Sardegna, la Puglia è l’ottava regione del Mezzogiorno a firmare l’Accordo. L’intesa, si legge nella nota, è stata siglata “a seguito di un percorso che ha coinvolto le strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri, coordinate dal Ministro Raffaele Fitto, in sinergia con la Regione e le Amministrazioni centrali competenti per ciascuna materia, al fine di individuare le priorità progettuali, impegnandosi sulle tempistiche di realizzazione.
La previsione di tempi certi per l’utilizzo dei fondi – pena la revoca – è l’elemento caratterizzante della riforma della politica di coesione nazionale varata dal Governo nel settembre 2023, anche al fine di superare i limiti storici sperimentati in Italia relativi alla spesa dei fondi di coesione”. L’Accordo, infatti, “porta a compimento il percorso di assegnazione delle risorse Fsc 2021-2027 imputate programmaticamente alle Regioni, di 29,3 miliardi di euro, come previsto dalla Delibera Cipess 25 dell’agosto 2023. E assegna alla Puglia risorse Fsc pari a circa 4,6 miliardi di euro, di cui circa 230 milioni di euro relativi ad anticipazioni assegnate nel 2021. A tali risorse si aggiungono risorse derivanti da cofinanziamenti disposti dai comuni e dalle Regioni, nonché da altri fondi statali ed europei per i progetti inseriti nell’Accordo, per un totale di investimenti pari a circa 6,5 miliardi di euro”.
In particolare, l’Accordo tra Governo e Regione Puglia “si concentra su alcuni grandi ambiti di azione. Il primo ambito riguarda i temi ambientali, per i quali si individuano nell’Accordo investimenti, anche in questo caso, per circa 1,1 miliardi di euro. Si tratta di opere di ammodernamento e rifunzionalizzazione delle reti idriche, di potenziamento degli impianti di depurazione e per la realizzazione della rete pluviale urbana in Comuni di tutto il territorio regionale, di bonifiche”, viene sottolineato.
Il secondo riguarda gli interventi per il sistema produttivo, la competitività delle imprese e l’innovazione, per un valore complessivo di nuove risorse pari a oltre 1,2 miliardi di euro. “È una direttrice che guarda ad importanti leve dello sviluppo territoriale, per sostenere il dinamismo e l’energia imprenditoriale di questo territorio, come la ristrutturazione e ammodernamento delle aree industriali nelle province pugliesi, come al sostegno diretto alle imprese”, sottolinea Palazzo Chigi.
Il terzo riguarda il capitolo delle infrastrutture di trasporto, “con uno stanziamento complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, destinati prioritariamente e incrementare qualità, sicurezza e capillarità del trasporto stradale, e alla realizzazione di opere di particolare importanza strategica, per il trasporto ferroviario, marittimo e aereo”.
Il quarto ambito “indirizza l’attenzione alla salute dei cittadini: circa 900 milioni di euro dedicato a infrastrutture, attrezzature e servizi sanitari, tra cui i lavori di adeguamento e ammodernamento dei presidi ospedalieri, la costruzione e la rifunzionalizzazione di strutture sanitarie”.
“La visione di sviluppo del territorio”, conclude la Presidenza del Consiglio, “non trascura interventi rilevanti in altri ambiti, come la cultura e la riqualificazione urbana, con la valorizzazione del sistema territoriale integrato di cammini e itinerari turistico-culturali, i progetti di recupero e rifunzionalizzazione di immobili di pregio, cinema/teatro, siti archeologici”.