Racconti sull’ISIS generano islamofobia: bavaglio al premio Nobel Nadia Murad.

A Toronto in Canada si è superato il limite della decenza e per paura di generare “islamofobia” viene negata dal Consiglio Scolastico a Nadia Murad la possibilità di presentare il suo libro sulle violenze subite dagli aguzzini dell’ISIS, che dopo averla rapita, per anni l’hanno schiavizzata, seviziata e violentata.

Il Toronto School Board, aveva organizzato un progetto nel quale ragazze adolescenti, in una sorta di circolo letterario, dopo la lettura di un testo ne avrebbero discusso con l’autore.

Ebbene, in questo progetto veniva inserita Nadia, che nel febbraio 2022 avrebbe dovuto relazionare sul suo libro “l’Ultima ragazza”, nel quale racconta di come, nel 2014 appena ventunenne, nel suo villaggio del nord dell’Iraq facevano irruzione i miliziani dello Stato Islamico. Qui la Murad racconta dei colpi di kalashnikov, che facevano 600 vittime tra cui sei dei suoi fratelli, racconta di come lei e altre giovani venivano rapite e ridotte in schiavitù, oggetto per mesi di stupri violenti e torture inumane.

Nadia riesce poi a fuggire e nel 2016 raggiunge la Germania, da lì, diventa una testimone della sofferenza e del riscatto dalla ferocia degli integralisti islamici. Per questa sua testimonianza nel 2018 Nadia vince il Nobel, assieme a Denis Mukwege, medico che  ha trascorso gran parte della propria vita di ginecologo aiutare le vittime di abusi sessuali in Congo, per alleviarne i danni molto spesso permanenti

Questo racconto però secondo il provveditore agli studi canadese avrebbe potuto confondere gli studenti e turbarli, generando diffusa diffidenza verso il mondo islamico e dunque doveva essere cestinato.

Così, come quando veniva tenuta in cattività ed abusata, il mondo globalizzato e schiavo del politically correct, tappa di nuovo la bocca a Nadia e le orecchie di chi avrebbe voluto ascoltare questa storia di morte, sofferenza e poi di rinascita.

Ma in disparte l’abnormità della notizia, ciò che genera sconcerto è che tutto sembri passare sotto silenzio, la stampa nostrana infatti non dedica ai fatti neanche un trafiletto.

E il silenzio assordante del mainstream è il termometro dell’imbarazzo dato dalla doppia morale, che in queste vicende vagola con passo incauto e incerto tra la difesa strenua dei diritti delle donne e la tutela acritica delle minoranze islamiche e a cascata islamiste.

E perché nessuna femminista si strappa le vesti? Perché nessuna femen decide di prestare il seno nudo a svergognare questa vergona? Perché le nostre pasionarie arcobaleno non scendono in piazza contro coloro che stanno mettendo il bavaglio a questa donna coraggiosa in nome del quieto vivere? Se non ora quando?

Non accade per un unico motivo, perché nella grande narrazione costruita dal pensiero mondialista, ciò che è giusto e ciò che non lo è, lo decide il ministero della verità e guai ad uscire dai canoni imposti, pena l’ostracismo e l’esilio.

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1 commento

  1. Un commento da Toronto.
    Mea culpa, non sapevo di questa abietta decisione ( i miei figli sono grandini miei nipotini vivono a Calgary dove sono iscritti a una scuola privata Cattolica).
    Vorrei solo notare che gli School Board in Ontario sono organismi indipendenti, eletti dai taxpayers della zona, non sono l’emanazione del governo – che almeno in Ontario e’ Conservatore e non avrebbe mai fatto un qualcosa del genere.
    Purtroppo, tornando agli School Boards, questi sono spesso controlali dai “sinistri” con buon supporto dei sindacati degli insegnanti che almeno in Ontario sono appunto per lo più’ “sinistri”. Need I say more?
    E allora? Allora dobbiamo impegnarci a favorire una migliore competizione anche tra le scuole superiori, come c’e’ almeno in parte tra le università’, dando ai genitori un coupon per l’educazione dei figli, da spenderei in una scuola di loro gradimento (tra quelle certificate per qualità’ dal ministero, ovviamente).
    Solo cosi’ ci sarà’ più’ libertà’ e migliore educazione in Ontario. Ma i sinistri non lo vogliono. Chissà’ perché’ (domanda triste e retorica).
    Full disclosure: I miei figli hanno iniziato in una scuola Cattolica, poi sono passati ad una Calvinista privata e per le superiori ad un liceo statale. Abbiamo scelto quanto di meglio disponibile nella nostra zona e siamo contenti del risultato. Spin: La scelta dei genitori migliora l’educazione dei figli, aumenta l’efficienza del sistema, e migliora il return on investment fatto dalla comunità’ mediante i fondi pubblici spesi nell’educazione.
    Da conservatori, da patriota, la scelta non potrebbe essere piu chiara: più competizione per avere più libertà, un sistema più efficiente ma in ultima analisi soprattutto una migliore educazione.

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