È il più grande successo del Governo Meloni aver portato Raffaele Fitto all’interno della Commissione europea. Lo ha detto a chiare lettere Bruno Vespa, che ha moderato il dibattito tra l’ex ministro italiano ed Enrico Letta, nella sala Cristoforo Colombo di Atreju. Un successo arrivato malgrado il primo voto contrario di Fratelli d’Italia a Ursula von der Leyen. “Le avete fatto un favore” ha commentato Vespa rivolgendosi a Fitto, perché a partire da quel voto è stato costruito tutto il lavoro con cui, alla fine, l’Italia di Giorgia Meloni è riuscita a spostare la nuova Commissione e l’Europarlamento verso destra. Fitto, da vicepresidente esecutivo, non commenta la strategia politica, ma parla del suo prossimo lavoro, a partire dai fondi che si ritroverà a gestire: “È un portafoglio molto importante, sono già a lavoro da qualche settimana”, ha detto. E in effetti Fitto ha ottenuto deleghe fondamentali per l’Unione europea, come il Pnrr e le Politiche di Coesione, che valgono miliardi di euro. “Von der Leyen mi ha dato tanta fiducia su un progetto innovativo” ha commentato il nuovo commissario italiano, in quanto sul lavoro dell’Italia, che ha ricevuto l’ammontare maggiore di fondi attraverso il Pnrr rispetto agli altri Paesi, dipenderà il futuro di prossimi progetti di spesa europei “L’Italia – ha detto infatti Fitto – è fondamentale nel successo di questa sfida e rappresenta una grande opportunità per lo scenario futuro”.
L’ex ministro italiano ha ricevuto, da vicepresidente, materie di interesse molto importanti per la stessa Italia: settori come agricoltura, turismo, trasporti, pesca, blue economy. La volontà, secondo il diretto interessato, è quella di voler “creare una visione comune. Alcune responsabilità sono un grande opportunità per fare un lavoro di squadra all’interno della Commissione, un metodo di lavoro” che comprenda il dialogo anche con gli altri commissari. Tra tutti, spunta il nome di Valdis Dombrovskis, commissario estone con cui Fitto dovrà condividere il lavoro sui fondi del Pnrr. “Ho sempre avuto un buon rapporto con lui” già nei scorsi mesi in qualità di ministro. “Con diversi commissari ho avuto un rapporto molto positivo, il clima deve puntare a una collaborazione forte, abbiamo di fronte grandi sfide”. Sfide che non sono soltanto interne, ma anche e soprattutto esterne. Letta, che ha curato il rapporto presentato alla Commissione e alla cui redazione ha collaborato anche il governo italiano tramite Fitto medesimo, “l’Europa va economicamente molto male e molto peggio della Cina”. “C’è bisogno di mantenere fede a impegni molto stringenti” ha commentato dunque Fitto, spiegando che occorrono “investimenti, riforme”, occorre “adeguarsi a uno scenario nuovo” e “ai problemi conseguenti alle grandi questioni geopolitiche” che nascono di giorno in giorno.
Sceglie, poi, di non entrare nel “dibattito tra maggioranza e opposizione”. Qualcosa che Fitto non ha mai fatto neppure da ministro. Ma sui risultati italiani in fatto di Pnrr, dice: “I risultati sono verificabili”. Risultati come una “revisione importante e condivisa con la Commissione europea”, un lavoro che è stato svolto sempre seguendo la strada del confronto. Le cose potrebbero cambiare, comunque, con l’elezione di Donald Trump, anche in fatto di spesa in difesa. “Per la prima volta c’è un commissario alla difesa, dunque c’è una priorità chiara”, ha detto il commissario. “Ci sono da fare delle scelte”, ma frena prima di esporsi: “Si tratta di capire anche quali sono i programmi: io attenderei gennaio per capire quali sono le scelte”. In ogni caso, Europa e Usa “devono avere un rapporto forte da ribadire” e “per far questo bisogna organizzarsi in modo adeguato”. Non si espone, infine, neppure sulla nomina di Politica per Giorgia Meloni come persona più influente d’Europa. Ma conclude dicendo: “Un elemento di cui essere felici, su cui costruire una prospettiva che dia forza non solo all’Italia, ma che dia forza anche all’Europa”.