Raffaele Fitto arriva a Bruxelles, un percorso politico straordinario mai con la sinistra 

È ufficiale, Raffaele Fitto sarà il candidato per la Commissione europea. Questa la decisione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha stabilito che Fitto farà parte della squadra della Commissione europea, guidata da Ursula Von der Leyen. “Una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è necessaria”. così Giorgia Meloni annuncia la sua investitura per l’Ue

Fitto ha dimostrato le competenze necessarie a ricoprire questo ruolo, grazie alla sua capacità di mediazione e un approccio pragmatico alle questioni europee.

A lui il compito, per i prossimi cinque anni di rafforzare l’Unione europea, garantendo benessere, sicurezza dei suoi cittadini, nonché di favorire la soluzione delle maggiori crisi internazionali. 

Un ruolo che non spaventa Fitto, che è pronto a mettersi al servizio dell’Europa: “Sono pronto a dare il mio contributo per raggiungere questi obiettivi”. “Ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Consiglio dei ministri per la fiducia accordata nell’indicarmi a ricoprire il ruolo di membro della Commissione europea. Attendo adesso con fiducia i prossimi passaggi previsti dai Trattati per il completamento del processo di nomina” ha aggiunto il designato. 

Ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr nel governo Meloni, Fitto ha una storia lunga trent’anni partita dalla Dc, dove già a vent’anni ricopriva il ruolo di consigliere regionale nella sua Puglia. 

Un percorso politico straordinario, lungo e variegato quello di Fitto, che muove i primi passi nella Dc, un ambiente moderato ma nettamente opposto alla sinistra. Figlio di Salvatore Fitto, presidente della Puglia fino al 1985, fino alla sua morte, avvenuta  nel 1988. 

L’approdo nel centrodestra: Da Forza Italia a Fratelli d’Italia

Nel 1994 Raffaele Fitto si laurea in giurisprudenza, e dopo lo scioglimento della Dc decide di aderire al Cdu di Formigoni e Buttiglione, che seguirà con l’alleanza di Forza Italia. La scelta di non aderire al centrosinistra lo porta a candidarsi con Forza Italia. Eletto parlamentare europeo con Forza Italia nel 1999, rimane in carica solo per un anno, perché nel 2000 si candida alla guida della Puglia, diventando il più giovane presidente di Regione della storia della Repubblica. Nel 2005 si ricandida alle Regionali, ma viene sconfitto per una manciata di voti da Nichi Vendola. Torna l’anno dopo in Parlamento come deputato FI, e nel 2008 viene nominato ministro per gli Affari regionali nel governo Berlusconi IV. Nel 2010 dopo la riconferma di Vendola presenta le dimissioni da ministro, che vengono però respinte. Nel 2013 è di nuovo in Parlamento, ma l’anno dopo viene rieletto a Strasburgo.

Nel 2014 torna a Strasburgo con la vittoria alle Europee, ma quello stesso anno si consuma la rottura con Forza Italia a seguito del patto del Nazareno, perché non accettava la deriva progressista del partito che segnava una sorta di avvicinamento al Pd. Dopo la rottura con Berlusconi, Fitto con un’idea precisa di destra moderna, fonda il gruppo dei Conservatori e riformisti  e poi Direzione Italia. Nel 2018 poi, il partito Direzione Italia si federa con Fratelli d’Italia per le Europee del 2019, in quell’anno Fitto, viene scelto come co-presidente del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei e  il 29 ottobre, Direzione Italia confluisce in Fratelli d’Italia, partito nel quale Fitto entra a far parte.

Politiche del 2022: Fitto diventa Ministro per il Pnrr e i fondi di Coesione nell’esecutivo Meloni

Dopo la vittoria alle politiche del 2022, Raffaele Fitto viene chiamato a ricoprire un ruolo cruciale nell’esecutivo Meloni, diventa infatti ministro per il Pnrr e i fondi di coesione. Da lì la straordinaria capacità di portare a casa risultati concreti per l’Italia sul fronte delle riforme. La spesa è salita a 52,2 miliardi di euro dai 51,3 miliardi registrati il 17 luglio e le misure attivate hanno raggiunto 165 miliardi su 194 miliardi complessivi, pari all’85%. Una lunga e brillante carriera quella con cui Fitto, è riuscito a guadagnare la stima e la piena fiducia di Giorgia Meloni, che ha deciso di affidargli l’ennesimo ruolo di responsabilità, questa volta in Europa. Un compito di cui siamo sicuri, sarà all’altezza. 

Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

1 commento

  1. Bravissima Veronica. Mi piace quello che scrivi e come lo scrivi. Mi sto avvicinando alla politica da quando sono in pensione e, ammetto, non sono molto informato. Brevemente, leggo: “Nel 1944 Raffaele Fitto si laurea in giurisprudenza”. Considerando che siamo nel 2024, dovrebbe avere più di
    100 anni, complimenti, non li dimostra! Scherzi a parte, mi sembra un’ottima scelta per far valere l’Italia in Europa.

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