Raggiunto l’accordo tra Ita Airways e Lufthansa: nessuna svendita della compagnia di bandiera, ma nuove prospettive di crescita e tutela dell’interesse nazionale

Il 25 maggio 2023 è stata confermata la conclusione dell’accordo tra ITA Airways e Lufthansa, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, del presidente di ITA Antonino Turicchi e del CEO di Lufthansa Carsten Sphor, che si è recato a Roma per l’occasione.

Con questo accordo Lufthansa acquista il 41% di ITA Airways per un totale di 325 milioni di euro, avendo tra l’altro le parti già condiviso un piano che prevede una crescita di 2,5 miliardi di euro per quest’anno e di 4,1 miliardi di euro nel 2027. Dopo la firma, l’accordo sarà sottoposto al vaglio della Corte dei Conti e notificato alla direzione generale concorrenza della Commissione europea.

Ma perché questo accordo è così importante per il nostro Paese?

Ripercorrendo brevemente le vicende che hanno caratterizzato le varie fasi della vendita di ITA, si ricorda innanzitutto che questa è nata per dotare l’Italia di una compagnia di bandiera dopo il fallimento di Alitalia. L’11 febbraio 2022 il Consiglio dei Ministri approva un DPCM per la privatizzazione di ITA, fino a quel momento controllato completamente dal MEF, con l’obiettivo di alienare subito una quota del 75%-80%, per poi procedere con la restante quota.
A questo punto sono due i soggetti interessati all’acquisto, ovvero l’MSC Group con Lufthansa e il fondo Certares con Air France e Delta, che inviano le proprie offerte il 23 maggio 2022, su cui l’esecutivo di allora decide di arrivare ad una soluzione definitiva entro il 30 giugno 2022. Tuttavia, la procedura rallenta, con MSC e Lufthansa che chiedono un supplemento di informazioni, soprattutto sul suo piano di sviluppo industriale, per un totale di 230 domande supplementari su ITA, chiedendo anche un aggiornamento del piano industriale della compagnia, visto che la guerra in Ucraina aveva stravolto il prezzo dei carburanti con aumenti fino all’80%.

Si arriva così al 5 luglio, quando i soggetti interessati presentano nuove proposte, ma con offerte più basse rispetto a quelle di maggio, giustificate da alcune criticità quali la variante Omicron, l’aumento record del prezzo del carburante e il cambio sfavorevole euro-dollaro.
In Italia però il Governo Draghi cade il 22 luglio, il che farebbe presupporre uno stop opportuno nella contrattazione sul dossier ITA. Tuttavia, Draghi decide di accelerare sulla questione, affermando nel corso della conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri del 4 agosto che “Non è mia intenzione lasciare la questione di Ita Airways al nuovo governo”.

Così, si arriva al 31 agosto 2022, quando il MEF sceglie di avviare la trattativa in esclusiva con Certares e il 16 settembre riapre con loro la data room, affinché Certares possa dare avvio alla confirmatory due diligence: si tratta di un esame molto più approfondito dei conti, dei contratti in essere  e dello stato di salute del vettore nazionale, sebbene, in generale, un aspirante compratore inizia la confirmatory due  diligence solo dopo aver siglato un primo impegno con il venditore, mentre in questo caso la confirmatory due diligence è avviata subito. Le trattative proseguono così fino all’insediamento del nuovo governo. Il nuovo Ministro dell’Economia e delle Finanze, individuando un punto debole nell’offerta, e cioè la mancanza di un partner industriale con competenze specifiche nel settore aereo, interrompe le trattative il 31 ottobre 2022.

A questo punto lo scorso 21 dicembre il Governo Meloni approva un nuovo DPCM sulla vendita di ITA, che prevede: che la cessione della partecipazione in ITA è da effettuarsi tramite trattativa diretta ed è limitata ai soggetti che singolarmente o nell’ambito di un raggruppamento hanno partecipato alla procedura; che la maggioranza della cordata dell’acquirente sia rappresentata da una compagnia aerea; che l’offerente garantisca anche alla data dell’uscita del Ministero dell’Economia dal capitale di ITA la maggioranza del capitale di questa sia detenuto da una compagnia aerea; che il prezzo di acquisto della partecipazione tenga conto del valore del patrimonio netto di Ita come risultante dal bilancio della società, dalle relazioni finanziarie intermedie e dalle stime di chiusura dell’esercizio e che al MEF saranno riconosciuti adeguati poteri di controllo sulla gestione ed il diritto di gradimento su nuovi azionisti e verranno adottati meccanismi di presidio da parte del Ministero sulle decisioni rilevanti ai fini del perseguimento degli obiettivi di sviluppo e potenziamento di ITA.

In aggiunta a ciò, si stabilisce che una volta individuato il soggetto con cui avviare la trattativa in esclusiva si definisca il piano industriale di sviluppo e crescita di ITA, con particolare attenzione allo sviluppo degli hub nazionali, all’ingresso in mercati strategici e all’incremento delle rotte a lungo raggio.

Alla scadenza della presentazione dell’offerta, stabilita per il 18 gennaio, si fa avanti solo Lufthansa, che propone il suo ingresso in ITA in due fasi, la prima attraverso l’acquisto di una quota di minoranza, fino al 40%, e poi l’opzione per l’acquisizione delle azioni restanti da esercitare in un secondo momento.
Le trattive si avviano il 27 gennaio, fino ad arrivare ad oggi a confermare l’accordo tra le parti.

L’accordo tra ITA Airways e Lufthansa è un traguardo importante per il nostro Paese. Lufthansa è un partner fondamentale per il rilancio di ITA come compagnia di bandiera. Grazie a questo alleato sarà possibile avere entro l’anno 39 nuovi velivoli di ultima generazione, potenziare i collegamenti sul lungo raggio e assumere 1.200 nuove persone. Inoltre, nel progetto l’hub centrale diventerà Roma, il che permetterà a Fiumicino di divenire un punto di riferimento non solo per l’Europa, ma per il mondo, con conseguenti prospettive di crescita, di sviluppo e di maggiori investimenti.
E infine, il fatto che lo Stato italiano continuerà a tutelare l’interesse nazionale e l’interesse pubblico grazie alla possibilità del MEF di partecipare alle scelte strategiche che il partner industriale adotterà nel prossimo futuro, e fintanto che sarà azionario, è una scelta responsabile e varata sul lungo termine.

Le trattative che hanno portato a questo accordo hanno sempre avuto come priorità la tutela del benessere italiano e della crescita del Paese.

Non si è voluti arrivare ad una decisione frettolosa e poco ragionata, ma il percorso è stato cauto e improntato alla responsabilità e all’individuazione dell’acquirente più giusto.
Con il nuovo partner tedesco, che è già un leader nel settore aereo, la compagnia di ITA Airways riuscirà a soddisfare le proprie esigenze economiche, industriali e strategiche. Che sono, di rimando, le stesse esigenze che ha l’Italia.

Questa nuova fase vedrà una crescita importante del nostro settore aereo, che non solo permetterà al nostro paese di essere collegato di più e meglio con il mondo, ma attrarrà nuovi investimenti che, ovviamente, porteranno alla creazione di sempre maggiori posti di lavoro. È per questo che tale scelta è importante, e si inserisce strategicamente nel progetto di riforma strutturale del Paese. Con questo accordo non solo si fornisce una nuova possibilità alla compagnia di bandiera, ma si offre anche una possibilità di sviluppo per l’intera nazione, sotto tutti i punti di vista.

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