“Per qualcuno a quanto pare la censura è accettabile e normale se emessa nei confronti di chi la pensa diversamente: quando, infatti, Usigrai si è pronunciata contro Adriano Monti Buzzetti, nessuno ha innalzato le barricate per difenderlo. Era il 18 gennaio 2021 e il giornalista, oggi capo redattore Cultura del Tg2, aveva dedicato un servizio all’anniversario della morte dello studente cecoslovacco Jan Palach, che nel 1969 si è dato fuoco in piazza San Venceslao a Praga per protestare contro la brutale invasione comunista del suo Paese. Per questo il giornalista fu attaccato dall’Usigrai e dall’allora segretario del sindacato Vittorio Di Trapani, che censurarono l’espressione di Monti Buzzetti che definì Jan Palach ‘autore di un gesto sconvolge, lontano anni luce delle proteste confortevoli e spesso autoreferenziali del coevo 68 in Occidente’. Questo episodio offre uno spaccato del metodo Usigrai, sindacato dell’ipocrisia, che usa due pesi e due misure”.
Lo dichiara il deputato Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia nella commissione Cultura della Camera.