“Trovo grottesca la polemica della sinistra per la scelta della Rai di escludere il programma del ‘povero’ e ‘mite’ Saviano dai palinsesti. Dovrei ricordare che il soggetto in questione ha definito un ministro della Repubblica ‘ministro della mala vita’; dovrei, se non fosse che si tratterebbe di un esercizio inutile, giacché questa polemica è soltanto la sterile reazione di chi non riesce a rassegnarsi al fatto che la Rai sta finalmente tornando pluralista, coerente con la sua funzione di servizio pubblico, e non più uno strumento di rabbiosa propaganda politica.”
Lo dichiara il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia a palazzo Madama e componente della commissione di Vigilanza Rai.