“In Rai si respira un clima inquietante. Apprendo infatti che alcune giornaliste del servizio pubblico, in particolare del Tg1, sarebbero state aggredite violentemente a mezzo social, anche con minacce di morte, per non aver aderito allo sciopero organizzato dal sindacato di sinistra di viale Mazzini. È un fatto gravissimo, che rimanda la mente agli anni di piombo, quando i cosiddetti ‘crumiri’ venivano aggrediti dai comunisti scioperanti. Alle giornaliste Rai va tutta la mia solidarietà, mentre ai livorosi che non accettano la pluralità di idee all’interno della Rai gli italiani rivolgono un messaggio chiaro: il vento è cambiato, il servizio pubblico non può più essere ostaggio di gruppuscoli di potere discriminatori imbevuti di ideologia”.
Lo dichiara in una nota Raffaele Speranzon, senatore vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia e componente della commissione Vigilanza Rai.