Raid israeliano in Iran, ucciso il capo di Hamas. Khamenei: “Contro Israele punizione severa”

Nelle ultime ore è avvenuta l’escalation che tutti speravano di evitare nel conflitto arabo-israeliano con una serie di attacchi da parte di entrambe le fazioni. La miccia che fa esplodere la polveriera mediorientale è la strage compiuta da Hezbollah nelle pianure del Golan attraverso un razzo lanciato dal Libano che ha provocato 12 morti. Dura la reazione israeliana, due raid che hanno portato all’uccisione dei due uomini più importanti di Hamas. Il primo attacco è avvenuto a Beirut dove è stato ucciso il numero due dell’organizzazione terroristica, Fouad Sukar, ritenuto da Israele “responsabile dell’omicidio dei bambini a Majdal Shams e dell’uccisione di numerosi altri civili israeliani”. Nella notte è avvenuto un secondo raid israeliano con un missile teleguidato verso Teheran che ha portato alla morte del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che si trovava nella capitale per l’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. 

Le reazioni

Il mondo arabo si scaglia contro Israele, Hamas parla di “un codardo attacco sionista che non resterà senza risposta”. 

Il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, condanna il raid affermando che si tratta di un “atto codardo e uno sviluppo pericoloso”, invitando i palestinesi “a unirsi, essere pazienti di fronte all’occupazione israeliana”. Niente più accordi immaginari di ‘pace/resa’, niente più pietà per questi figli della morte. Il pugno di ferro che li colpirà è quello che porterà pace e un po’ di conforto e rafforzerà la nostra capacità di vivere in pace con coloro che desiderano la pace”. 

Gli Hezbollah libanesi sottolineano che la morte del capo politico di Hamas “aumenterà la determinazione dei combattenti della resistenza”.

La presa di posizione dell’Iran non si è fatta attendere: “Il martirio di Haniyeh rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra la Repubblica Islamica dell’Iran, la cara Palestina e la resistenza”, afferma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani. 

Anche Mosca si schiera: “L’uccisione del leader politico di Hamas, è un omicidio politico assolutamente inaccettabile che porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”, così il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. 

La Cina, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, condanna l’attacco: “Siamo molto preoccupati per l’incidente e ci opponiamo fermamente e condanniamo l’assassinio”. 

Gli Stati Uniti invece, promettono aiuto ad Israele in caso di attacco: “Washington aiuterà a difendere Israele se verrà attaccato” ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin, aggiungendo che “una guerra più ampia in Medio Oriente non è inevitabile”. 

L’Italia ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco immediato e di una de-escalation in tutta la regione: “Interrompere la spirale di violenza è possibile e occorre farlo ora. Bisogna assolutamente evitare una nuova guerra. Proseguire e allargare il conflitto non conviene a nessuno” ha affermato il ministro degli Esteri Tajani, ribadendo altresì che “l’Italia sostiene convintamente ogni iniziativa di mediazione che possa favorire il dialogo tra le parti”.

In Israele è stato chiuso lo spazio aereo da Hadera verso nord a causa delle “tensioni” ma non sono state rilasciate dichiarazioni.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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