Ramelli. De Corato (FdI): simbolo per giovani destra, sua memoria non sarà lasciata a oblio

“Quella che era in corso a Milano negli anni ‘70 era una guerra mai dichiarata che i ragazzi di destra subirono vergognosamente. Decine di ragazzi furono colpiti dalle chiavi inglesi. L’allora prefetto della città, Libero Mazza, aveva denunciato che a Milano c’erano 20mila giovani pronti a sovvertire le istituzioni. Non venne ascoltato. Troppe volte – e ancora oggi – la morte di Ramelli è stata e viene dimenticata. Quando in consiglio comunale si comunicò la tragedia che lo riguardò, non applaudì solo la sinistra, anche tante persone nel pubblico. Quanto accadde a Ramelli, e ad altri giovani di destra, ci ricorda che i morti sono – o almeno dovrebbero essere – tutti uguali e che vanno tutti ugualmente rispettati. Ramelli rappresenta un simbolo: la sua morte, frutto di quell’odio politico che animava l’Italia in quegli anni, non può e non potrà mai essere lasciato all’oblio”.

Lo ha detto alla Festa di Atreju Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali ed ex vicesindaco di Milano, a margine del panel di presentazione del libro “Il tempo delle chiavi. L’omicidio di Ramelli e la stagione dell’intolleranza” di Nicola Rao.

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