Giorgia Meloni è l’unica politica italiana che da anni porta avanti con coerenza la battaglia per il contante libero, per restituire al cittadino il diritto di spendere come meglio desidera i propri denari. Sono poche le nazioni che hanno deciso di limitare l’utilizzo del contante, nelle più importanti economie del mondo lo Stato non obbliga il cittadino ad utilizzare la moneta elettronica.
Recentemente addirittura la Banca Centrale Europea ha bacchettato l’Italia per l’illiberale stretta sul contante varata nell’ultima legge di bilancio, spiegando che la moneta elettronica non è moneta a corso legale ma una moneta “privata”, emessa e gestita dalle banche che fanno enormi profitti grazie a commissioni e interessi.
La battaglia di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia ha un fondamento giuridico e sostanziale, su cui tutti hanno difficoltà a contrapporre obiezioni valide.
Accade però che alcune nazioni abbiano da tempo scelto la strada di ridurre al minimo l’utilizzo della carta moneta: è sicuramente il caso della Svezia, dove si stima che entro il 2023 il contante potrebbe sparire totalmente. La Riksbank, la Banca Centrale svedese ha lanciato l’allarme sui rischi che si corrono quando non circolano più i soldi materiali. Qualche giorno fa un’altra Banca Centrale, quella finlandese, ha anch’essa lanciato l’allarme sugli effetti devastanti che si hanno quando una nazione decide di rinunciare alla moneta avente corso legale per dar spazio alla moneta elettronica di proprietà di banche e istituti finanziari. In Finlandia solo l’11% delle transazioni viene fatta con la carta moneta, col risultato che ad oggi i cittadini scoprono di essere sovraindebitati, mettendo fortemente a rischio il sistema economico. Ed è naturale che ciò accada: quando si perde il contatto materiale con la moneta il rischio di non tener più conto dell’effettiva capacità di spesa diventa enorme. Se poi ci si aggiunge il fatto che chi rimane senza liquidità può accedere con enorme facilità al credito tramite le carte – che come nel caso delle revolving applicano dei tassi che rasentano quelli d’usura stabiliti per legge – l’esposizione verso gli istituti che emettono e controllano la moneta scritturale bancaria è una realtà facilmente prevedibile.
Quando la leader del partito della destra italiana ha commentato la notizia sul sovraindebitamento dei finlandesi dovuto all’eccessivo utilizzo delle carte di credito, nessuno ha avuto nulla da dire. Ma poteva un giornale come La Repubblica non prendere le difese del sistema bancario e finanziario che lucra grazie alla moneta elettronica? Ovviamente no. E non potendo fare un articolo serio e circostanziato sull’argomento, ha scelto di utilizzare Luca Bottura per provare ad imbastire una sorta di difesa d’ufficio del sistema finanziario. Il risultato è stato sconcertante.
Bottura non solo non è riuscito a fare satira, è riuscito addirittura a rendere ancor più risibile le deboli argomentazioni.
Nel suo sproloquio il satirico di Repubblica arriva a mettere addirittura in dubbio la notizia parlando di “un’agenzia invero piuttosto fantasiosa proveniente dalla Finlandia”. Peccato che questa notizia si stata riportata da tutta la stampa nazionale e internazionale, compresi Corriere, Sole 24 ore e La Repubblica che il buon Bottura dovrebbe conoscere. Inoltre, il collegamento tra utilizzo delle carte di credito e sovraindebitamento delle famiglie, è un fenomeno conosciuto in tutto il mondo e che è oggetto di studi: basti pensare ai dati riportati nel “experience annual study of the state of credit and debt in America” del 2017, che mette bene in evidenza una questione che non turba il sonno di uno come Bottura.
Riesce poi a dire che quando Giorgia Meloni dichiara di voler difendere la libertà del cittadino di spendere i SUOI soldi come vuole, sta dicendo che i suoi elettori sarebbero una manica di “mentecatti” che non sanno che quando si utilizza la carta di credito si spendono soldi veri che poi devono restituire. Al di là dell’illogicità dell’affermazione, da queste dichiarazione trasuda tutto il disprezzo che hanno certi menestrelli dell’élite verso le masse che si ritrovano indebitate per la loro scarsa cultura finanziaria, come dire: usi la carta? Non sai che poi dovrai coprire, con gli interessi, il denaro che le banche creano dal nulla? Peggio per te!
Poco importa se le persone che non arrivano a fine mese cadono nella trappola del debito. Alla fine è proprio quello che vogliono le banche!
Nell’epoca in cui si creano movimenti di piazza come le sardine, nati per contestare l’opposizione e difendere chi sta al Governo, non poteva mancare la satira che dileggia il popolo per difendere le élite. Il mondo al contrario è servito.