“Alluminio, plastica, vetro, carta, umido, sono materie prime. Bruciarle è uno
spreco, anche perché il pianeta non è infinito. Il futuro (ma in molti Paesi evoluti è già il presente) è il
recupero totale e il riuso di quanto si produce, con una politica di eliminazione a monte delle poche materie
non recuperabili. Questa strategia che va sotto il nome di rifiuti zero che è oltretutto sana perché non
produce diossine e salvaguarda la salute delle persone, è in competizione con gli inceneritori. Infatti
l’inceneritore, per caratteristiche tecniche, deve bruciare quanto più materiale sia possibile, soprattutto
plastiche, perché i forni devono sviluppare costantemente un numero minimo di chilocalorie. Cioè risulta
alternativo alla raccolta differenziata. Al massimo potremmo aver bisogno all’inizio di un inceneritore ogni 4
milioni di abitanti per chiudere il ciclo dei rifiuti, fino al raggiungimento dell’obiettivo strategico dei ‘rifiuti
zero’. Non certo quindi per scegliere di trattare i rifiuti bruciandoli invece che riducendoli e riutilizzandoli,
istituendone uno per provincia”. È quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera
dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando le dichiarazioni del ministro dell’Interno
Matteo Salvini. “Le posizioni del ministro Salvini sono antistoriche, a San Francisco si viaggia già al ritmo del
90% di rifiuti recuperati. Non sono marziani, ma uomini. Possiamo riuscirci anche noi se chi governa si
mette in testa questi pochi elementari principi e capisce che la materia non si distrugge ma si trasforma e
questo significa che ciò che bruci passa allo stato pericolosissimo per la respirazione umana di polvere
sottile. Non la vedi, ma c’è e la respiri… Avanti tutta con rifiuti zero!”, conclude Rampelli.