Riforme e novità per il sistema scolastico: il pacchetto di investimenti stanziato dal governo Meloni 

Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta per il sistema scolastico italiano, grazie agli investimenti significativi e le novità introdotte dal governo Meloni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. 

Il ministro Giuseppe Valditara, ha tracciato un bilancio 2024 per la scuola, evidenziando il cambio di passo confermato anche dai numeri. 

“Un anno segnato da un recupero importante delle competenze, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno. I dati Invalsi lo testimoniano: Agenda Sud ha cominciato a funzionare, in Italiano, Matematica, Inglese soprattutto c’è stato un recupero doppio rispetto a quello, che comunque è stato registrato al Centro e al Nord’’ ha detto Valditara in un’intervista al Messaggero.

Buone notizie anche per la lotta alla dispersione, sia implicita che esplicita. La prima, che riguarda proprio le competenze, “è scesa al 6,6% rispetto all’8,7% dell’anno precedente, ed è il dato più basso in assoluto.’’ “La dispersione esplicita, quindi l’abbandono del percorso scolastico, è al 9,4%, per la prima volta sotto al 10: siamo in largo anticipo rispetto ai risultati previsti dall’Europa e dal Pnrr’’. 

A segnare il 2024, riforme significative. Tra queste, spicca la riforma dell’Istruzione Tecnico-Professionale con il modello “4+2”, e una revisione del voto in condotta, che prevede norme più severe: con il 6 si sarà rimandati, mentre con il 5 si rischierà la bocciatura, ha ricordato Valditara. 

Introdotte anche attività di cittadinanza solidale e garantita la continuità didattica per gli insegnanti di sostegno, ora scelti dalle famiglie per l’anno scolastico successivo. 

Tra le altre misure, interventi dedicati agli studenti stranieri di primo arrivo, l’uso sperimentale dell’intelligenza artificiale nella didattica, il divieto di utilizzo dei cellulari in classe e gli incrementi salariali previsti nei nuovi contratti del personale scolastico.

Dal 2025 rivoluzione nel merito per i dirigenti scolastici 

A partire dal 2025 poi, ha spiegato il ministro, il sistema scolastico italiano introdurrà una vera e propria rivoluzione nel merito per i dirigenti scolastici. 

Sarà infatti implementato un sistema di valutazione specifico per i presidi, che influenzerà direttamente la loro retribuzione di risultato. Finora tale compenso è stato distribuito in modo uniforme, ma con la nuova riforma sarà legato al raggiungimento di obiettivi precisi, seguendo il criterio del merito. Ad annunciarlo è stato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso dell’ intervista .

Un sistema di valutazione che consentirà ai docenti, “per la prima volta, il passaggio dai premi a pioggia quelli per i risultati raggiunti.’’ Ha sottolineato il ministro dell’Istruzione. 

Novità anche sul fronte del rinnovo dei contratti, gli aumenti «fra lo scorso contratto e quello in scadenza di circa 300 euro lordi in più al mese, a cui si aggiunge il taglio del cuneo fiscale. Stiamo iniziando a recuperare il potere di acquisto perso in 11 anni dai lavoratori della scuola: dal 2009 al 2020, quando i contratti erano rimasti bloccati’’. 

Valditara sulla scuola: “Una visione completamente diversa rispetto alla sinistra’’  

Il Governo Meloni nel corso di questi due anni ha rivoluzionato il settore scolastico, grazie all’impegno concreto contro il bullismo, la prepotenza, la maldicenza, la violenza, attraverso misure come il voto in condotta, restituendo autorevolezza ai docenti, valorizzando i talenti, insistendo con l’Educazione civica per cui viene prima la persona e poi lo Stato.

Misure che testimoniano una visione, che si discostano nettamente da quella che la sinistra ha proposto negli anni passati. 

“Rispetto alla sinistra abbiamo una visione diversa: chi, occupando, sfascia la scuola commette un gesto di teppismo, non un’azione politica. Danneggia la collettività e il diritto allo studio degli altri studenti’’ ha ribadito il ministro Valditara.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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