“Dal 2021 in qualità di viceministro Alessandra Todde ha partecipato alle riunioni del CITE (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica) allora presieduto da Draghi o da Cingolani (ministro per la Transizione ecologica dei 5stelle). Comitato che ha scritto, approvato e adottato il cosiddetto PTE (Piano della Transizione Energetica) pilastro dei decreti Energia che hanno portato l’Italia, e quindi la Sardegna, alla situazione di oggi: il totale far west delle energie rinnovabili. La governatrice Todde perciò conosce benissimo il PTE, che oggi vuole ostacolare, perché è tra i fautori, ideatori e promotori in qualità allora di viceministro del governo Draghi. Per questa ragione ricordo alla collega Licheri, che i Cinquestelle si sono sempre occupati di Transizione ecologica, mentre le Regioni all’unanimità nel settembre 2021 davano parere negativo al PTE proposto, prevedendo quello che sarebbe accaduto e cioè una palese sottomissione energetica. Il parere, non vincolante, venne quindi approvato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Approvazione che ha vincolato l’Italia con l’Europa, inserendo tra gli obiettivi principali del PNRR la transizione ecologica. Quindi, so benissimo da che parte stare e lo so da ben prima del 2021: sempre dalla parte dei sardi, della Sardegna e dell’Italia. La domanda andrebbe quindi posta all’attuale governatrice Todde: da che parte vuole stare? Perché al Cite non partecipavo io, ma la Todde in veste di viceministro insieme a diversi altri ministri e viceministri tutti targati 5stelle, PD e Azione. E la conseguenza di tutto questo è che oggi la Sardegna è stata condannata alla sudditanza energetica, e a soccombere nel far west delle autorizzazioni nazionali per offshore, impianti eolici e fotovoltaici senza avere parere vincolante da parte delle Regioni”.
Lo dichiara il vicepresidente del gruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda, coordinatore regionale in Sardegna.