Rivoluzione Fiscale: pensieri e confronti sull’economia


Oggi nel padiglione dedicato ad Enrico Mattei, ad Atreju, sono state affrontate le tematiche economiche e fiscali del governo Meloni.

Hanno preso parte al dibattito, le seguenti personalità: Maurizio Leo (Viceministro dell’Economia
e delle Finanze), Luigi Marattin (Deputato Italia Viva), Tommaso Cerno (Direttore de L’Identità).

L’argomento è stato introdotto da Lucia Albano, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Secondo Luigi Marattin, le manovre svolte dall’attuale esecutivo, sono uguali a quelle svolte dal governo Draghi, asserendo di non voler votare la legge di bilancio, nonostante sia favorevole ad alcuni provvedimenti: secondo l’On di Italia Viva, non è possibile fare riduzioni di tasse momentanee, affermando che i problemi economici italiani siano dovuti alla mancata presenza delle medie-grandi imprese.

Un’altra contestazione di Luigi Marattin riguarda proprio l’ACE, ossia l’aiuto per la crescita economica.

L’On Maurizio Leo è intervenuto durante la conversazione, chiarendo di aver strutturato la riforma in 4 parti: la prima sul principio di diritto internazionale, riportando le aziende in Italia dall’estero, conferendo 5 anni di agevolazioni a queste imprese. La seconda parte riguarda lo stanziamento dei fondi per fare scattare il primo meccanismo IRPEF (Da 4 a 3 aliquote), con l’obiettivo di arrivare a due aliquote, per applicare finalmente la Flat-Tax. Il terzo punto, riguarda il cambiamento dei rapporti tra fisco e contribuente, portando ordine e creando uno stato “amichevole”. Il quarto ed ultimo punto, sarebbe la difesa dell’ACE come fondamento della manovra, in risposta alle convinzioni dell’ On. Luigi Marattin.

Tommaso Cerno, introducendo “La Storia infinita” del fisco italiano, in tema con la festa di Atreju, ha successivamente parlato dei precedenti governi e di come le riforme non abbiano avuto un esito favorevole.

Di seguito un’affermazione del Direttore de “L’Identità”, in merito alla riforma fiscale:” Le riforme devono durare trent’anni e vanno fatte in 4, non il contrario” e ancora, affermando che :”Questa riforma amica è importantissima per il paese”, affinché lo stato ed il cittadino si giurino fedeltà.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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